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Hollywood va su Netflix e Via col Vento fuori da HBO Max

La nuova Rubrica di Massimo Lucidi: Film e Dintorni

Vorremmo parlare di contenuti. Di cinema e di web. Come siamo abituati a fare nei festival e sulla rete alimentando idee innovative e incontri. Vi vorrei raccontare di “Hollywood”, la nuova serie in 7 puntate su Netflix che merita. Un racconto divertente e divertito, coinvolgente e seducente della patria dello star system. Una sorta di terra dei sogni in cui per raggiungere il successo il talento deve incontrare l’opportunità, l’occasione giusta e si fa qualsiasi cosa per permettere questo singolare incontro. Ma non a qualsiasi costo. Si racconta di Dreamland una pompa di benzina che dispensa carburante e appaga desideri sessuali.

Un racconto di Ryan Murphy ben scritto interpretato da un team di attori giustissimi in cui lo spettatore è realmente portato a vedere le puntate tutte di un fiato… La visione (alla fine, etica) di “Hollywood” che condividiamo con entusiasmo con l’autore è celebrare la capitale del cinema mondiale con tutto il suo carico di speranze e disillusioni, compromessi e successi, fallimenti e ritorni, in cui il giudizio morale sia intransigente col peccato ma lasciando sempre uno spiraglio a chi sbaglia.

Un racconto educativo ed etico che mi ha ricordato il romanzo storico di manzoniana memoria. Ci sono fatti e fantasia: una “faction” secondo Murphy che sappia rendere più della fiction per un carico di verità che produce educazione e intrattenimento. Nel vedere “Hollywood” abbiamo potuto meditare su tante cose dell’America, dello star system e persino del razzismo… trattato con intelligenza e rigore ma nel contesto storico di riferimento che spiega e asseconda la crescita del Paese e del sistema Hollywood. 

Nel mentre vedo questa serie, cosa accade invece in queste ore nel mondo, al riguardo? Che proprio un’icona del cinema di quel tempo “Via col Vento” celebrato pienamente in “Hollywood” venga sospeso dalla programmazione sulla piattaforma HBO Max.

Come si fa a bloccare un capolavoro che appartiene alla storia dell’umanità e non solo del cinema come “via col vento”? Abbiamo parlato di conoscenza e di contesto. Ecco quando si perde la bussola, saltano i punti di riferimento, i valori di fondo di una società arrivano i pavidi e gli incompetenti incapaci di dire e di scegliere. Dunque si abbattono statue e capolavori alla ricerca di un conformismo e di un piattume che è l’anticamera della fine del progresso e della civiltà umana.

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Scritto da Massimo Lucidi

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