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Il Presidente, Keynes e l’execution

“C’è una bella espressione di Keynes, richiamata anche dal Governatore Ignazio Visco, che diceva che per programmare nel medio e lungo termine bisogna già agire oggi, perchè altrimenti già oggi siamo in ritardo se vogliamo avere effetti nel medio e lungo periodo”.

È quanto detto ieri dal presidente Conte nel corso della quarta giornata degli stati generali dell’economia.

Facilissimo a dirsi, un po’ più complesso a farsi.

Giornata sostanzialmente stabile quella di ieri sui mercati internazionali dopo l’eccellente performance di martedì. Le notizie che ci giungono da Pechino circa i contagi, non sono affatto rassicuranti. Il pericolo di una seconda ondata esiste e irrobustisce l’incertezza legata a tempi e modalità con cui verremo fuori da questa brutta storia e, forse, questo sarà il focus su cui si concentreranno gli investitori nei prossimi giorni.

Molto dipenderà da quanto ciascuno di noi sarà responsabile nelle proprie azioni quotidiane ma una parte di rischio purtroppo non è controllabile e quindi dobbiamo correrlo e nel frattempo lavorare, lavorare, lavorare affinchè la conta dei danni a fine anno sarà meno drammatica rispetto a quanto ipotizzato nelle scorse settimane.

Ben venga quindi la citazione del presidente che ho voluto riportare all’inizio di questo nostro appuntamento quotidiano.

Diamoci da fare.

La Tazzulella di oggi è focalizzata sull’Italia e sulle dichiarazioni di Conte come la seguente: “Il quadro macroeconomico che abbiamo di fronte si presenta molto complesso. Ne eravamo consapevoli, lo abbiamo capito subito tutti che questa emergenza avrebbe portato con se’ alti costi, oltre che umani, economici e sociali. Da un confronto con le maggiori autorita’ economiche nazionali, come Bankitalia, con le autorita’ europee e internazionali abbiamo convenuto sul fatto che l’incertezza che si e’ scatenata non verra’ sciolta nel giro di qualche mese”.

E ancora: “Se il nostro Paese e’ da tanti anni che in termini di prodotto interno lordo o produttivita’ e’ al di sotto della media europea allora forse e’ perche’ evidentemente ci sono problemi strutturali che si trascinano e che purtroppo in Italia ancora non siamo ancora riusciti a risolvere. Pero’ la questione non prevede di piangersi addosso, bensi’ la predisposizione del Governo e’ nel valutare le prossime misure che bisognera’ adottare nell’immediato”. “Abbiamo una responsabilita’ storica che altri prima di noi nella storia repubblicana non hanno mai avuto: quella di programmare ed esprimere una visione strategica insieme a interventi di piu’ ampio respiro. E lo dobbiamo fare perche’ questo e’ il momento per farlo”

Il ministro Gualtieri ha segnalato: “Presenteremo a settembre il Recovery plan con la Nadef e insieme un piano di finanza pubblica che mostrera’ bene come intendiamo conciliare il percorso per sostenere la cresciuta, con politiche di bilancio a sostegno della crescita e un percorso di riduzione del debito pubblico”.

Flash del giorno:

  • Fusione entro il primo trimestre 2021 per fca e psa;
  • L’automotive chiede sostegno alla domanda.

Buon caffè e buona giornata!

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Scritto da Vincenzo Lettieri

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