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Tapering, inflazione, delta. Le prospettive.

La settimana scorsa, facendo accenno anche alle questioni afghane, avevamo sottolineato l’indifferenza con cui i mercati, in modo particolare quelli dei Paesi più vicini (anche sul piano geografico), avessero accolto la notizia di un ritorno al potere dei talebani sottolineando quanto, invece, fossero attenti alle prossime mosse della Fed (ritiro degli stimoli monetari, tapering), all’inflazione e alla variante Delta.

In merito all’inizio del tapering, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha dichiarato con abilità che esso sarà possibile entro la fine dell’anno lasciando però fermi i tassi. La notizia, recuperata dal discorso al simposio di Jackson Hole dei giorni scorsi, è stata accolta con grande favore dai mercati.

Per quanto riguarda l’inflazione, invece, Powell ha riconosciuto che e’ alta, che e’ “causa di preoccupazione” ma che sarà transitoria in quanto le condizioni che hanno portato al suo aumento si starebbero, a suo parere, gia’ dissolvendo.

Sulla variante Delta ha dichiarato, poi, che “presenta, per il mercato del lavoro, un rischio nel breve periodo, con prospettive buone per un continuo progresso verso la massima occupazione”. Il mercato del lavoro e’ “migliorato piu’ del previsto” anche se la disoccupazione e’ ancora “troppo alta”.

In Italia continua lo scontro tra Confindustria e Governo sul lavoro. Il presidente Bonomi ha dichiarato che dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, arriva una “propaganda anti-impresa”. Il presidente, rispondendo alle dichiarazioni del ministro Orlando che lo ha accusato di voler consentire alle imprese di licenziare su Whatsapp, ha detto: “Ma e’ ovvio che no. Sono certo che sia il ministro del Lavoro Orlando e sia la sottosegretaria Todde, che ha la delega alle crisi d’impresa, sappiano bene che la legge vigente non prevede questa modalita’ di licenziamento, ma precise modalita’ di informazione e confronto con sindacati e lavoratori. Devo dunque dedurre che continuare a parlarne e’ pura propaganda anti-impresa. Una delle tante narrazioni a fini politici che di fatto non ha alcun fondamento”.

In agosto, dopo quattro mesi positivi, si è deteriorato il sentiment dei consumatori mentre quello delle imprese ha subito la medesima inversione di tendenza dopo ben otto mesi di crescita.

“Il peggioramento del sentiment di famiglie e imprese rispetto a luglio non desta particolare preoccupazione, visto che la fiducia permane su livelli storicamente elevati”. Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati sulla fiducia di imprese e famiglie ad agosto diffusi dall’Istat. “Su queste battute d’arresto, potrebbero aver pesato le incertezze sull’uso del green pass nelle attività aziendali e i timori delle famiglie sulla tenuta prospettica dell’occupazione. Tutto ciò potrebbe essersi riflesso nella riduzione del clima futuro delle famiglie e nella contrazione piuttosto generalizzata delle attese delle imprese su vendite e ordini. Per non peggiorare significativamente il clima di fiducia, Governo e Istituzioni dovrebbero indicare con chiarezza le scelte da adottare per fronteggiare l’eventuale recrudescenza della pandemia”.

Di “dato negativo e inaspettato, ma non preoccupante, vista l’entità del calo” parla l’Unione Nazionale Consumatori. “Evidentemente l’effetto vacanze era già scattato a luglio e giugno, quando si era tornati a una vita quasi del tutto normale, con le riaperture e la fine del lockdown, recuperando per la prima volta la fiducia pre-crisi. Rispetto a febbraio 2020, ultimo mese pre-lockdown, la fiducia resta comunque superiore di ben 5,4 punti, mentre rispetto a gennaio 2020, ultimo mese pre-pandemia, è ancora maggiore di 4,2 punti” afferma il Presidente Massimiliano Dona.

Un po’ di flash:

  • Tariq Fancy, ex BlackRock, ha dichiarato che la sostenibilità è un placebo, una distrazione mortale.
  • Brunello Cucinelli ha annunciato ottimi risultati semestrali, che evidenziano un recupero del fatturato non solo rispetto all’anno della pandemia (+52,9% sul 2020), ma anche una crescita rispetto ai livelli pre-pandemia (+7,7% sul 2019).
  • Cala la fiducia dei consumatori francesi nel mese di agosto. Il relativo indice, calcolato dall’Ufficio Statistico Nazionale francese (INSEE), è stato indicato a 99 punti dai 100 punti del mese precedente (dato rivisto da 101 punti). Il dato è inferiore alle stime di consensus che indicavano 100 punti.

Buona domenica e buon caffè!

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Scritto da Vincenzo Lettieri

Afghanistan, nebbie e tradimenti

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