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Biden, Netflix e il blocco dei licenziamenti

Nel giorno di insediamento del nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, le borse, stando all’orario in cui scrivo questo nuovo numero della nostra Tazzulella quotidiana, festeggiano con percentuali ragguardevoli: l’S&P con +1,05%, il Nasdaq con +1,60% e il Dow con un +0,60%.

A farla da padrone è sicuramente Netflix grazie alla trimestrale che ha segnalato l’incremento a 8,5 milioni di abbonati nel quarto trimestre del 2020 arrivando ad un totale di 203,7 milioni. L’atmosfera esaltante non è dovuta solo a questi numeri generati in gran parte a causa della pandemia, ma anche all’ipotesi di buyback: “Continueremo a investire in modo aggressivo nelle opportunità di crescita che vediamo e che verranno sempre prima – ha detto il CFO Spencer Neumann – Ma oltre a questo, se abbiamo denaro in eccesso, lo restituiremo agli azionisti attraverso un programma di riacquisto di azioni”.

In Italia, mentre procedono le attività di follow up del voto alla Camera e al Senato dei giorni scorsi, è il momento di tornare a fare i conti con la realtà. Ci pensa Antonio Misiani, Vice Ministro all’Economia: “Sul blocco dei licenziamenti non possiamo permetterci un’ondata di licenziamenti. Io credo che pero’ non possiamo nemmeno andare avanti con la logica esclusivamente di emergenza. Credo che il blocco dei licenziamenti debba essere prorogato per i settori maggiormente in crisi mentre chi ha recuperato i livelli del 2019 credo che debba lavorare ritornando progressivamente alla normalita”.

La Commissione europea ha proposto agli Stati membri di prolungare il regime temporaneo degli aiuti di Stato sino al 31 dicembre 2021, a causa del prolungarsi della pandemia e dell’elevato numero di contagi che ancora si registrano in Europa. La UE vista la “durata prolungata” della crisi, sta anche pensando di aumentare i massimali e la soglia di copertura dei costi fissi. L’attuale schema prevede dei massimali di 120 mila euro per le imprese della pesca e dell’acquacultura, 100 mila euro per quelle agricole e 800 mila euro per gli altri settori, mentre le misure a copertura dei costi fissi non coperti dai ricavi prevedono un tetto di 3 milioni di auro ad azienda.

Flash:

  • ISTAT: nel 2019 salgono gli italiani che emigrano all’estero, meno immigrati;
  • La Bank of Canada, la banca centrale canadese, ha lasciato i tassi d’interesse allo 0,25%, come atteso, ribadendo di prevedere il mantenimento di tassi vicino allo zero almeno fino al 2023.

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Scritto da Vincenzo Lettieri

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