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“NAPOLITUDINE”: A CAIVANO IN SCENA L’ECCELLENZA

Un team di giovani attori si sono esibiti in uno spettacolo al Teatro Burlesque di Caivano

Mi sono emozionato.
Ma non è tanto per dire. Non è retorica.
Le corde del mio cuore hanno vibrato.

E’ proprio uno stato d’animo, di vera ed intima felicità, che ho provato nel godermi lo spettacolo al Teatro Burlesque di Caivano fondato dal Maestro Crescenzo Autieri.
Una straordinaria squadra di giovani e talentuosi attori che hanno messo in scena uno spettacolo in vari sketch in cui si racconta una Napoli sofferente, piena di dolore e contraddizioni. Spogliata e denudata, stuprata ed offesa, come una prostituta, prigioniera di se stessa. Un racconto vero, incalzante e magistralmente messo in scena da questi ragazzi, che hanno il volto della speranza.

Un laboratorio culturale quello della scuola di teatro “Dietro le quinte” che rende onore alla comunità di Caivano. E che meriterebbe molto più risalto di quello che ha nel territorio, e non solo.

Se capissimo tutti l’importanza di luoghi del genere, che nascono per il virtuosismo di
pochi, allora risolveremo non pochi problemi sociali. Strapperemo molto giovani inerti e confusi dalla strada, ma sopratutto, oltre questo, li salveremo dalla solitudine. Il vero male imperante nella nostra società. Con il teatro i giovani saranno meno soli.
Ecco perché il lavoro del maestro Autieri e’ prezioso, ed utile a tutta la comunità.

Se capissimo tutti l’importanza di luoghi del genere, che nascono per il virtuosismo di
pochi, allora risolveremo non pochi problemi sociali. Strapperemo molto giovani inerti e confusi dalla strada, ma sopratutto, oltre questo, li salveremo dalla solitudine. Il vero male imperante nella nostra società. Con il teatro i giovani saranno meno soli.
Ecco perché il lavoro del maestro Autieri e’ prezioso, ed utile a tutta la comunità.

“Il teatro è una zona franca della vita, lì si è immortali” (Vittorio Gassman).
Aveva ragione Gassman, non ci dimentichiamo che il teatro può essere una cura per la vita di molti. Ed io sono testimone di come in questa scuola a Caivano, molti giovani hanno trovato uno spazio dove esprimersi, di vera libertà.
Per il loro il teatro e’ un vero antidoto contro il virus dell’emarginazione e della solitudine.

Alla fine dello spettacolo ho incontrato i ragazzi dietro le quinte. Ho invitato ognuno di loro a fare tesoro dell’invito che mi rivolse il Premio Nobel per la Medicina Rita Levi Montalcini quando, stringendomi la mano, mi disse: “Abbi il coraggio di conoscere, sempre”.
Questi ragazzi, grazie anche al lavoro del maestro Autieri, sono proiettati ad un grande futuro perché non si privano della conoscenza e della formazione.
Si dice che finché c’è vita c’è speranza. Aggiungo che finché ci sono ragazzi come quelli che ho incontrato io a Caivano, c’è poi speranza anche per la nostra terra, da sempre fucina di talenti ed artisti che rendono grande Napoli nel mondo.

E tra questi ragazzi, ne sono certo, ci sono diversi candidati e destinati alla grandezza, che non dimenticheranno mai le loro radici….

PS: sono grato alla famiglia Aversano per avermi rivolto questo invito. Già conoscevo il talento di Antonio, che da tempo seguo.
Conoscere i suoi amici e “compagni di teatro”’ e’ stato un grande piacere …

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