Alessandro Iovino
Si è spento, circondato dall’affetto dei suoi cari, nella sua dimora ad Atlanta (USA), all’età di 74 anni il Dr. Ravi Zacharias, dopo una malattia fulminante.
Una storia incedibile la sua: nato in India, poverissimo, da una famiglia anglicana, divenne un ateo convinto durante la sua adolescenza.
Poi, in seguito ad un tentato suicidio all’età di 17 anni, si convertì al Cristianesimo.
Dopo essersi trasferito con la sua famiglia in Canada, intraprese un lungo percorso di formazione, che lo porto’ a studiare e conseguire titoli sia in Canada che negli USA.
Nel 1984 fondo’ Ravi Zacharias International Ministries (RZIM): la sua sfida più importante, per cui e’ diventato un riferimento internazionale.
Un ministero che ha inteso offrire in ambito accademico ed intellettuale delle risposte riguardo Dio e la fede cristiana.
Ha scritto una trentina di libri (quelli tradotti in Italiano furono a cura di Italy for Christ del Dr. Sottile), ha tenuto seminari in tutto il mondo ed ha condotto diversi programmi televisivi e radiofonici.
Nel 2004 fece molto discutere la sua scelta di partecipare come relatore ad un seminario presso il “Tabernacle di Salt Lake City”, quartier generale della Chiesa di Gesù Cristo e dei Santi degli Ultimi Giorni (conosciuti come Mormoni).
Era la prima volta dopo 100 anni che quel pulpito veniva concesso ad un predicatore evangelico (l’ultimo fu Dwilight Moody nel 1871).
Ravi si difese affermando: “i cristiani non devono immediatamente condannare le posizioni teologiche dei mormoni, ma piuttosto creare occasioni di incontro per comunicare la propria fede con chiarezza e convinzione”.
L’ultima volta che venne in Italia fu nel
2017 in occasione di una pubblica manifestazione organizzata dall’Alleanza Evangelica Italiana in occasione delle celebrazioni per i 500 anni della riforma protestante.
Fu quella l’occasione in cui lo conobbi ed intervistai il Dr. Ravi Zacharias.
Ecco l’intervista:
