Marilena Brassotti Ziello
31 Gennaio 2020.
Si è svolto nella bellissima cornice partenopea l’evento organizzato nell’ambito del progetto europeo “IPA 2017 – Countering Serious Crime in the Western Balkans”, denominato “Counter Criminality Awards”.
Ha preso vita la prima conferenza internazionale che ha mostrato i successi del lavoro svolto in questi anni dai coordinatori del progetto, tra dialogo e cooperazione per la sicurezza costante della comunità sociale internazionale, con maggiore attenzione ai Balcani e all’Europa.
Il progetto IPA 2017, con la soprintendenza del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Franco Gabrielli, del Vice Direttore Generale della P.S. preposto all’ Attività di Coordinamento e Pianificazione delle Forze di Polizia, Prefetto Alessandra Guidi e del Prefetto Maria Teresa Sempreviva, Direttore dell’Ufficio per il Coordinamento e la Pianificazione delle Forze di Polizia, ha donato alla città di Napoli (proprio grazie ai risultati del biennio IPA 2017) un evento senza eguali.
Grazie ad IPA 2017, Paesi come ALBANIA, BOSNIA ed ERZEGOVINA, KOSOVO, MACEDONIA DEL NORD, MONTENEGRO e SERBIA, si preparano alle procedure di pre-accesso all’Unione Europea, che sono attualmente in atto.
I risultati delle nazioni aderenti all’iniziativa sono stati illustrati nel corso della conferenza ministeriale conclusiva, che si è svolta nel Teatrino di corte del Palazzo Reale del capoluogo campano.
La guida biennale del progetto ha visto la maestria e l’impegno del Project Leader, Dirigente superiore della Polizia di Stato, Dott. Gennaro Capoluongo, che con questo evento ha messo soprattutto in risalto le strategie di contrasto che l’Unione Europea, in particolare l’Italia, con la propria riconosciuta leadership nell’intera regione balcanica, ha adottato attraverso il progetto IPA 2017.
L’evento ha aperto le sue porte lo scorso 30 gennaio con la banda musicale della POLIZIA DI STATO, che ha accolto i tanti ospiti, le delegazioni balcaniche e fiumi di giornalisti, con un magnifico concerto.
Nella giornata del 31 gennaio, invece, la conferenza di respiro internazionale si è svolta in tre atti di elevata importanza:
- I Atto: Politico – Strategico – con gli interventi da parte del Vice Ministro dell’Interno Italiano, dei rappresentanti della Commissione Europea e delle delegazioni Ministeriali dei Paesi beneficiari.
- II Atto: Tecnico – Operativo – con gli interventi del Sig. Capo della Polizia Italiana Prefetto Franco Gabrielli e dei Capi e Vice Capi della Polizia dei Paesi beneficiari.
- III Atto: Profilo internazionale – con gli interventi del Sig. Capo della Polizia Italiana, del Procuratore Nazionale Aggiunto Antimafia e Antiterrorismo, del Segretario Generale di INTERPOL Mr. Jurgen Stock, del Direttore di EUROPOL Ms. Chaterine De Bolle, dei Direttori/Rappresentanti delle Agenzie Internazionali (SELEC, UNODC, FRONTEX, OSCE, PCC SEE), di un Giudice della Corte Penale Internazionale e di un analista statunitense di Politiche di Sicurezza.
Per il Segretario Generale Interpol Mr. Jurgen Stock c’è “necessità di lotta alla Criminalità Organizzata e Terrorismo”. Il segretario generale ha risposto ai cronisti a margine del convengo IPA 2017 in corso a Napoli, parlando di “minaccia globale” e che “in questo momento stiamo dialogando con l’Unione europea e i Paesi balcanici proprio su questi temi. Interpol, con i suoi 194 paesi, sta apportando una risposta molto forte”. “Come sappiamo la criminalità organizzata agisce a livello globale e in tal senso Interpol è in grado di dare una risposta globale – sottolinea Stock – I Balcani occidentali, l’Unione Europea e il resto del mondo stanno scambiando informazioni tra di loro e tutto ciò costituisce la base per prendere di mira questi temi e soprattutto per avviare delle operazioni mirate in questo senso”.
Queste le parole del Prefetto Franco Gabrielli invece, durante l’evento:
“Dico con estrema umiltà, noi non siamo più bravi degli altri, semplicemente spesso abbiamo avuto problemi prima degli altri e quello che oggi esprimiamo sotto il profilo dei saperi, in termini di sicurezza, lo si affonda dalle nostre criticità. Noi abbiamo avuto e continuiamo ad avere forme di criminalità organizzata particolarmente pervasiva: mafie storiche ed etniche. Pertanto il nostro sapere è al servizio anche di una modalità che considera i partner alla pari”.
