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Ventennale della Federazione delle Chiese Pentecostali

Il 2020 e’ un anno cruciale per la Federazione delle Chiese Pentecostali che si appresta a celebrare il suo ventesimo anno di vita.
In un momento in cui fioriscono nuovi movimenti di matrice pentecostale, di “quarta ondata”, le chiese federate in questa organizzazione giocano ancora un ruolo determinante nel panorama pentecostale evangelico nel nostro paese.


Abbiamo incontrato il Presidente Carmine Napolitano, al quale abbiamo rivolto delle domande.

Presidente Napolitano il 2020 e’ un anno cruciale per la FCP perché si celebra il ventennale. Può prima di tutto dirci come e perché nasce la federazione ?

La Federazione nasce nel 2000 alla fine di un percorso piuttosto lungo che aveva visto il progressivo avvicinamento di diverse aree del mondo pentecostale; all’inizio degli anni Ottanta presero corpo degli incontri tra vari esponenti di chiese e movimenti che sfociarono nel Raduno dei ministri pentecostali. Questo tipo di incontri durò circa 15 anni e si allargò progressivamente a molte aree. Fu da questa iniziativa che maturò progressivamente l’idea di arrivare a costituire una federazione perché sembrava il soggetto giuridico più adatto a tenere in rete chiese e movimenti di orgine e struttura diversa tra di loro; fin dall’inizio lo scopo fu di carattere comunionale perchè dal punto di vista organizzativo e giuridico le chiese membro provvedono ognuna in proprio. Il motto è: facciamo insieme quello che da soli non possiamo fare.

Quale ruolo oggi invece ha la federazione nel panorama evangelico nazionale?


Fin dalla sua nascita fu subito chiaro che la Federazione poteva esprimere grandi potenzialità nel mondo evangelico italiano; innanzitutto, perché dava corpo e visibilità ad una parte del mondo pentecostale fin a quel momento sconosciuta e poi perché scelse subito di adottare una linea di apertura e collaborazione con le altre componenti del mondo evangelico: e questa era una novità. L’ingresso immediato nella Commissione delle Chiese Evangeliche per i Rapporti con lo Stato (CCERS) e l’avvio di una serie di dialoghi con altre confessioni evangeliche hanno permesso ad una voce pentecostale (quella della Federazione, appunto) di essere presente del dibattito teologico e culturale, in particolare per quanto riguarda il versante dei rapporti tra stato e chiese: questo non era mai avvenuto.

Ci può dire i principali obbiettivi raggiunti in questi venti anni ?

Intanto la costituzione della stessa Federazione; inoltre, la nascita di altri circuiti, grazie alle relazioni intessute all’interno della Federazione, che hanno aggregato chiese locali evitando frammentazione; infine, la creazione della Facoltà pentecostale di Scienze religiose dotandola di uno strumento giuridico operativo che è la Fondazione Chàrisma: la prima struttura accademica, in ordine di tempo, del mondo pentecostale italiana.

Quali sono invece i proponimenti per il futuro ?

Del futuro è sempre difficile parlare; ma in agenda c’è il desiderio più volte espresso dalle chiese membro di avere una propria sede a Roma e in questa direzione si sta lavorando. Inoltre, vista l’evoluzione giuridica nel mondo del non profit, si pensa da una qualche forma di riconoscimento per la Federazione che possa essere utile a permetterle di perseguire i propri scopi. Non parliamo di riconoscimenti confessionali perché questa è di competenza delle chiese membro, ma di qualcosa che possa permettere di realizzare cose comuni. L’obiettivo finale, tuttavia, è di raccogliere nella Federazione il mondo pentecostale italiano; se e quando questo potrà avvenire nessuno può dirlo.

Come sono i rapporti con le altre denominazioni evangeliche ?

Direi piuttosto buoni; la Federazione ha sempre collaborato quando ha potuto e come ha potuto ad iniziative larghe. Con alcune chiese evangeliche ci sono distanze teologiche ed etiche in qualche caso significative, ma questo non ha impedito di lavorare insieme in alcuni ambiti di interesse comune. Si aspetta di poter aprire un dialogo con le Assemblee di Dio in Italia a cui più volte è stato chiesto, ma ad oggi non ci sono state ancora aperture in questo senso.

In occasione del ventennale, si terranno degli eventi commemorativi. Dove e quando ?

Il ventennale sarà celebrato il 29 e il 30 maggio a Napoli. Sono due momenti distinti; il primo sarà dedicato più ad aspetti istituzionali con ospiti in rappresentanza di chiese e organizzazioni nazionali ed estere. Il secondo, invece, sarà dedicato a manifestazioni generali presso il Palapartenope dove ci saranno due celebrazioni: di mattina gestita interamente dalla rete giovanile della Federazione e di pomeriggio dal Consiglio della Federazione, sotto forma di culto generale.

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Scritto da Alessandro Iovino

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