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Evento a Napoli sul DDL Omotransfobia. Intervista al Past. Varrazzo

Si terrà sabato 4 luglio dalle ore 9:30 presso la chiesa Parole di Vita di Napoli, l’evento: “DDL OMOTRASNFOBIA: retroscena e conseguenze”. L’evento promosso dall’apostolo Pietro Varrazzo vedrà la partecipazione del Dr. Toni Brandi (Provita) e dell’avv. Gianfranco Amato (Giuristi per la Vita).

Abbiamo incontrato il pastore Pietro Varrazzo per questa intervista in esclusiva a Real Inside.

Pastore Varazzo, perché la sua chiesa ha inteso organizzare questo evento ?

L’idea di programmare un evento del genere è nato dalle possibili conseguenze interpretative che possono svilupparsi dal disegno di legge Zan Scalfarotto contro i reati di genere e l’omofobia.
Considerate le probabili conseguenze di divieti di libertà di parola, di opinione, di educazione, di stampa, che questa proposta di Legge propone, assieme ad una scarsa attenzione dei media su questa tematica, abbiamo creduto opportuno programmare un evento che spiegasse in modo chiaro le possibili conseguenze di questo ddl, che cade fra le altre cose, in un momento di distrazioni a causa di notevoli preoccupazioni socio-economiche nazionali.

*Non crede che si possa dare un segnale di strumentalizzazione politica di questa tematica da parte delle chiese ?

Le chiese in generale hanno sempre considerato la vita politica come un elemento estraneo alla confessione di fede, cavalcando l’idea di ignorare del tutto o non avere forti legami con ogni forma di orientamento politico che esiste nella Nazione.
Anche se la chiesa non si occupa direttamente di politica, non può restare fuori da un contesto di vita sociale senza esprimere i propri valori, il proprio pensiero o ciò in cui crede.
Per quanto ci riguarda, riteniamo l’evento di sabato 4 luglio, unicamente finalizzato all’informazione, alla preparazione, all’approfondimento in questione ed alla capacità di dialogo costruttivo, capace di inserirsi nella società e dare un segnale di partecipazione a tutti i livelli.

Cosa risponde a quella parte del mondo evangelico che non si identifica in queste iniziative?

Non spetta a me giudicare chiese o movimenti che preferiscono assistere passivanente a questo scenario. Infatti se questo ddl dovesse trasformarsi in Legge, riguarderebbe tutti gli italiani e non una parte di essi.
Credo che nei limiti dell’etica cristiana abbiamo il dovere di esprimere con forza ciò in cui crediamo, ciò che abbiamo ereditato da quanti si sono spesi prima di noi a rischio della loro vita, senza tradire l’impegno e la nostra vocazione nel suo insieme.
Un credente è un cittadino, fa parte della società ed è immerso in un contesto socio-politico al quale si è demandato la legittimità di fare leggi giuste ed eque, che salvaguardano la dignità umana di tutti, il valore dell’individuo e le personali opinioni di coscienza.
Quando una proposta di legge, come quella di Zan Scalfarotto, potrebbe mettere in discussione la libertà di opinioni di milioni di cittadini, allora diventa un dovere manifestare pacificamente i valori in cui crediamo, la libertà di coscienza e non ultimo il proprio modo di pensare.

Perché le chiese ed i credenti si sentono minacciate da questo ddl ?

La vera questione di questo disegno di legge non è religiosa, anche se i risvolti rientrano nel campo religioso.
La vera questione in atto consiste nel fatto che questo ddl, estendendo le sanzioni della esistente legge Reale Mancino, prevista per i reati per motivi razziali ai reati per motivi del ddl in questione, potrebbe mettere a rischio il diritto di ogni cittadino di esprimere le personali convinzioni sulla famiglia tradizionale, sulla crescita di un bambino, sulla sessualità in generale.
Se per esempio un ateo o un libero cittadino senza matrice religiosa, pensa diversamente da un omosessuale sulla questione famiglia, potrebbe essere interpretato come istigazione alla discriminazione omotransfobica, e quindi essere denunciato per razzismo.
Come vedi la religione non c’entra.
Io sono un cittadino italiano e non voglio che nessuna Legge, tolga a me ed ai miei figli il diritto di esprimere la propria opinione o sopprima i valori della mia coscienza.
La questione religiosa del ddl Zan Scalfarotto è una conseguenza e un riflesso per quei cittadini che hanno dei valori diversi dagli omosessuali e desta forti preoccupazioni se consideriamo le condanne che potrebbero subire i ministri di Culto.
Per esempio, il Pastore di una chiesa che non intendesse sposare o benedire una coppia di omosessuali conviventi, proprio per la loro situazione contraria agli insegnamenti biblici, potrebbe essere considerato un atto di discriminazione sanzionabile ai sensi dell’art. 604 bis, lett. a) del Codice Penale, secondo la riforma che la proposta di legge vorrebbe introdurre.
E questo è inaccettabile e richiede garanzie e serenità in merito.

Nell’organizzare questo evento come hanno risposto le altre organizzazioni evangeliche ?

L’iniziativa ha riscontrato un’ottima risposta da parte di tantissime sigle evangeliche che rappresentano il mondo cristiano in questa Nazione.
È stato sufficiente spiegare i possibili risvolti e i legittimi motivi che ci hanno spinto a programmare l’evento finalizzato a fornire informazione attraverso autorevoli relatori, che oltre 100 pastori dell’interland napoletano hanno aderito. Saranno presenti anche pastori dell’IPL ( incontro pastorale Lazio).

Crede che si possa fare fronte comune con il mondo cattolico sui temi etici e provita ?

La proposta di legge di Zan Scalfarotto se non garantisce specificamente la libertà di pensiero e di parola e se non scioglie ogni ragionevole perplessità sulle preoccupazioni che desta questo ddl, potrebbe essere una forte limitazione alla libertà di coscienza ed alla libertà di opinione per il cittadino italiano, indipendentemente dal suo credo religioso.
Partendo da questo presupposto, a mio parere, tutti i cittadini che nutrono serie perplessità su questo ddl, hanno l’occasione, il diritto o il dovere di far fronte comune, esprimendo la loro posizione in modo chiaro e pacifico, con l’obiettivo di sensibilizzare tutto il Paese, indipendentemente dalla matrice religiosa.

Infine, cosa si aspetta che succederà se questo ddl verrà approvato ?

Se questo ddl venisse approvato, senza le opportune garanzie di libertà di coscienza come più volte detto, potrebbe essere la prova che in Italia ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B, i quali probabilmente devono mettere a zittire le proprie convinzioni sulle tematiche che sono la base della società, ossia la famiglia, l’educazione del bambino e tanto altro.
Se non specificamente chiarite le ragionevole perplessità di questo ddl,
le tensioni e i problemi restano in piedi, in quanto i concetti come discriminazione, odio, e violenza rischiano di diventare generici, e se non esattamente definiti, lasciano un margine di discrezionalità alla vittima e al giudice del tutto inaccettabili.
Lo scenario di ciò che succede negli altri Paesi europei e oltre oceano, dove leggi simili sono giá in vigore, giustificano le allarmanti preoccupazioni e le legittime agitazioni in merito.

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