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L’industria dell’intrattenimento ai tempi di Covid-19

Quando si parla di industria dell’intrattenimento e’ erroneo pensare solo alle discoteche e clubs, Stefano Pugnali e’uno dei nomi che emerge nel settore in quanto si occupa della gestione di artisti internazionali, cantanti e celebrities djs per il settore del booking e management, nel suo portfolio emergono artisti come Jay Santos, Jenn Morel, Fatman Scoop, Daddy Yankee, Natti Natasha e molti altri del panorama della musica Hip Hop & Raggeaton internazionale.

Italiano, il manager pratica la sua professione da 30 anni, negli ultimi 6 anni e’stabilito a Londra, capitale del Regno Unito e in tempi di Covit-19 i concerti sono bandati, gli showcases sono annullati e i djset non esistono. L’industria e’completamente ferma, clubs, discoteche, locations, teatri sono chiusi, o per lo meno solo una piccola “fortunata-sfortunata”percentuale rimane aperta per coloro che possono accogliere intimi eventi fino a 30 persone compreso il team organizzativo con tutte le norme anti diffusione Coronavirus in atto come stazioni di igienizzanti mani, uso della mascherina nei luoghi al chiuso e distanziamento sociale di 2 metri da osservare.

Fortunati o sfortunati perche anche se non lavori o lavori con capacita ridotte l’affitto lo devi comunque pagare! Per quei “fortunati” in cui l’immobile rientra nel patrominio della Corona Inglese viene richiesto all’affittuario il pagamento solo del 10%, per quei sfortunati invece che l’immobile e’ di proprieta private l’affitto lo devi pagare per intero! Ma vogliamo ricordare che gli adetti del settore, professionisti, locali, clubs e discoteche sono chiusi da Marzo con incassi pari a 0.

Alcuni clubs si sono trasformati in lounge proponendo cena con spettacolo, gli ospiti rigorosamente devono stare seduti al proprio tavolo ma con le ultime restrizioni di Ottobre non puoi piu sederti a tavola in un luogo al chiuso con persone diverse dal tuo nucleo familiare.

 Un’altra nota importante riguarda quella dello staff organizzativo come camerieri, performers, promoters, fonici, grafici, fotografi, video maker, addetti alle pulizie, a tutti va pagato lo stipendio ma il governo per i primi mesi dell’emergenza Coronavirus copriva l’80% della busta paga ma da Ottobre il Governo puo pagare fino al 60% e la restante parte la deve mettere il datore di lavoro…che non lavora perche ha l’attivita completamente bloccata! E quindi??? 

Siamo di fronte a una crisi profonda, milioni posti di lavoro sono ormai sul orlo del precipizio e sono in atto gia i licenziamenti, solo nel settore dell’industria dei live music entro la fine del 2020 ci saranno 144.000 lavori a tempo pieno terminati aggiunti ad altri 26.000 di lavoratori permanenti che cesseranno di esistere… e in tutto questo il Governo cosa ha altro da offrire?

Uno degli esponenti di spicco del Governo afferma ai media rivolgendosi ai lavoratori del nostro settore di reinvertarsi e cambiare professione! Come vogliamo chiamarlo, umorismo inglese? Facile, il loro stipendio e’ garantito e proprio quando ci sono le crisi, gli stati di emergenza nella maggior parte dei casi il loro stipendio aumenta. Come dovremmo reinvertarci una professione? Diventiamo tutti digital marketer e influencers?!

Come e’possibile cambiare una professione che si pratica da 30 anni? E come e’possibile modificare un  business plan se non ci sono previsioni future di breve-medio-lungo termine di aperture?

Non solo i dipendenti sono a rischio ma gli stessi datori di lavoro non hanno piu la possibilita di sostenere le spese avendo l’attivita bloccata, ormai da troppi mesi, quindi molte attivita cesseranno di esistere lasciando a casa milioni di professionisti, apprendisti, studenti, societa’ in bancarotta con altri debiti sulle spalle delle banche e del Governo inglese, e si perche il prestito messo a disposizione alle aziende  “Bounce Back Loan” che corrispondeva fino a £ 50.000 per ciascun singola piccolo-media impresa, facendone richiesta, e’completamente garantita dal Governo, quindi se una societa chiudera’ per fallimento, il governo dovra’ corrispondere l’intera cifra alle banche.

Stefano Pugnali afferma: “In questi mesi molti business si sono trasformati ed evoluti sulle piattaforme online, meeting su Zoom e tanti seminari ed eventi virtuali ma la nostra industria vive e si fonda sulla socialita’, la musica e’gia digitale quindi chi andrebbe a comprare un ticket per un concerto online? I cantante stessi non si esibiscono davanti ad un muro, c e dietro non solo l’aspetto sociale ma soprattutto l’aspetto della creativita e del coinvolgimento fatto di energie e di entusiasmi delle persone.”

Stefano Pugnali inoltre aggiunge “Perche considerare la nostra industria un bene non essenziale?! Il lavoro di milioni di persone operante nel nostro settore e’essenziale, e’essenziale per la loro sopravvivenza, per poter mangiare  e vivere e per poter crescere e dar da mangiare ai loro figli, voglio affermare che tutti i lavori sono attivita’ essenziali fino a quando sono coinvolti i soggetti umani.”

Nel suo caso Sig. Stefano Pugnali come vive attualmente Londra?

Londra vive un po come tutte le altre metropoli del mondo, cercando di sopravvivere alla pandemia facendo convivere le restrizioni con un popolo di poco piu di  9.3  Milioni di abitanti, dal sindaco al governo stanno cercando di contenere i contatti con le persone senza limitare esageratamente questo perche a mio avviso ci sono poi altre problematiche che possono sorgere come quella della sicurezza che potrebbe venire a mancare andando a crearsi delle ribellioni, tasso di delinquenza e altri problemi come la salute mentale, abuso sulle donne nelle loro abitazioni e molto altro.

Gli abitanti che ha solo la citta di Londra possono essere paragonati all’intera Regione Lombardia con circa 10 Milioni quindi immaginatevi quanto sia complesso gestire la sola citta’ di Londra, per non parlare dell’intera ragione Inghilterra e dell’intero territorio del Regno Unito.

In che situazione si trova con la sua attivita’, la sua societa’ e i suoi dipendenti? 

La mia attivita e’completamente ferma dal mese di Marzo, sembrava ci fosse stata una risalita verso Agosto facendo pensare che si sarebbe potuto iniziare a programmare la stagione autunno/inverno invece il tutto si e’ ribloccato senza la possibilita di fare delle pianificazioni, siamo ad oggi fermi da 8 mesi, i dipendenti lavorano da casa, qualora andasse avanti con queste restrizioni non siamo in grado di continuare a pagare le loro buste paga, l’affitto dobbiamo continuarlo  a pagare e non avendo nessun tipo di incasso, non abbiamo piu la possibilita di sostenere altre spese.

Secondo Lei possono fare a meno le persone di andare ai concerti e/o in discoteca? 

Il problema non sta nella gente se puo fare delle rinuncie, certo che le possono fare ma il problema sta nella persone che lavorano in questa industria che hanno bisongo del loro stipendio per pagarsi la casa, l affitto, il cibo quindi per queste persone certo che e’ essenziale!

Dal suo punto di vista come sara’ il 2021, potranno svolgersi grandi concerti, ritoneremo a ballare? 

Questo non lo sappiamo ancora, le versioni sono molte e non chiare ad oggi il problema e proprio questo appunto perche non si puo fare nessun programmazione. I concerti con grandi artisti vanno pianificati 8/12 mesi in anticipo, il che significa dare anticipi ai cantante e attivare un meccanismo di investimenti e forza lavoro.  Le decisioni politiche devono far combaciare le esigente sanitarie con quelle economiche e sociali.

Potrebbe pensare di reinvertarsi un nuovo lavoro per far fronte all’esigenza del momento?  

Un’affermazione che ho sentito da esponenti del Governo inglese e anche da quello italiano, e’ assurdo pensare sia possible. Per i giovani studenti credo che potrebbero essere in grado di trovare delle alternative ma imprenditori come me con societa con anni alle spalle e’ presso che possible.

Cosa potrebbe essere il Suo lavoro sul web? 

Il nostro lavoro e’socialita’, interazione umana, la ristorazione e’ digitale con le consegne a domicilio ma c e un aspetto sociale che manca, la musica e’gia online, anche con le nuove piattaforme e Youtube ancora molto forte proponendo official video clip e molti altri contenuti ma l’industria del live non e’ assolutamente sostituibile nel world wide web.

Guai ipotizzare di togliere la vita sociale all’ umanita, diventeremmo animali da circo ammaestrati.

Articolo di Amalia Roseti

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