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Studiosi lanciano allarme: ai tempi del COVID-19 aumento miopia per bambini

Intervista al professore Giuseppe Giannaccare

L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 avrà anche ripercussioni sulla vista dei nostri figli. Non e’ ovviamente il virus a scatenare questo rischio, ma lo stile di vita al quale i bambini si stanno adattando nei paesi industrializzati. La vertiginosa crescita dei collegamenti tramite tablet e pc che i bambini ogni giorno devono effettuare per la didattica a distanza, possano rappresentare un fattore di rischio.

A lanciare l’allarme e’ stato uno gruppo di studiosi e professori che, tramite la prestigiosa rivista internazionale “Graefe’s Archive for Clinical and Experimental Ophthmology”, fondata nel 1854, ha denunciato questo pericolo.

Oltre che per motivi di svago adesso anche lo studio espone i nostri figli ad un prolungato utilizzo dei dispositivi elettronici.
Il confinamento dei bambini a casa, può quindi favorire l’insorgere della miopia.
Non solo quindi problemi legati alla dieta alimentare, alla mancanza di attività fisica, al sonno irregolare e ad una psicologia meno stabile: ai tempi del Covid-19 aumenta il rischio di una massiccia diffusione di un difetto visivo che può avere anche ripercussioni sulla salute dei nostri figli nel medio-lungo periodo.

Abbiamo interpellato il coordinatore del gruppo di ricerca che ha elaborato questa pubblicazione, il professore Giuseppe Giannaccare, dell’Università degli Studi “Magna Grecia” di Catanzaro.

Professor Giannaccare, la rivista che ha pubblicato questa “Lettera all’Editore” e’ di prestigio internazionale. Questo significa che l’allarme è condiviso ai massimi livelli nella comunità scientifica globale ?

Si tratta di un allarme condiviso in tutto il mondo e sul quale siamo stati i primi nella comunità scientifica internazionali a porre l’attenzione. L’aumentata incidenza della miopia e la sua elevata progressione nella fascia d’età pediatrica è un “hot topic” dell’Oftalmologia moderna. L’attuale pandemia rischia di esacerbare questa condizione.

Da chi è composto il team di studiosi che ha lavorato a questa pubblicazione ?

Qualche anno fa ho avuto il piacere di partecipare ad un board di esperti europei che si sono confrontati su questa tematica per cercare di creare un fronte comune sia dal lato della prevenzione che del trattamento. In tale occasione mi sono reso conto che oltre i nostri confini vi è molta attenzione non solo da parte della comunità scientifica ma anche della società civile al problema della miopia. Da lì è nata l’idea di approfondire la tematica con un gruppo di ricerca multicentrico che coinvolge alcuni miei ex collaboratori dell’Università di Bologna, il Dr. Marco Pellegrini ed il Dr. Federico Bernabei, e l’Equipe di Oftalmologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro dove attualmente lavoro e che è diretta dal Prof. Vincenzo Scorcia.

I rischi possono colpire tutti i bambini indistintamente ? Oppure gli effetti possono cambiare in base all’età?

La fascia di età tradizionalmente più interessata è quella compresa tra 8 e 13 anni di età. I recenti cambiamenti degli stili di vita in seguito alle attuali misure anti-pandemia potrebbero abbassare ulteriormente questa soglia di età. Oggi anche bambini con età inferiore agli 8 anni iniziano ad utilizzare smartphone, tablet e pc con una crescente intensità. A questo primo fattore di rischio se ne aggiunge un altro relativo all’isolamento domiciliare forzato con una limitazione del tempo trascorso nell’ambiente esterno.

Quali sono eventuali rimedi per scongiurare questo aumento della miopia nei bambini ?

È oramai ampiamente dimostrato che il tempo trascorso all’aria aperta protegge dall’insorgenza e dalla progressione della miopia. Sarebbe consigliabile trascorrere circa 3 ore al giorno in ambienti esterni, meglio nella fascia oraria compresa tra la tarda mattinata ed il primo pomeriggio. Inoltre quando i bambini stanno a casa davanti a tablet o smartphone dovrebbero fare una pausa ogni 20 minuti per far rilasciare la messa a fuoco per vicino.

Se, come si pensa, il tempo che i bambini trascorreranno davanti ai tablet e PC e’ destinato a prolungarsi nel corso dei prossimi mesi, quali rimedi dovrebbero adottare le scuole?

Innanzitutto una visita oculistica completa che include anche la valutazione della rifrazione andrebbe eseguita, non appena le condizioni lo permetteranno, in tutti i bambini che si trovano in questa fascia d’età più vulnerabile. Nel frattempo credo che oltre agli accorgimenti descritti sopra andrebbero dedicate delle attenzioni particolari ai bambini già miopi e a quelli che presentano fattori di rischio quali la familiarità.

Consigli invece per i genitori ? Si può intervenire anche con farmaci?

Da qualche anno varie metanalisi, ad una delle quali ho avuto il piacere di contribuire in prima persona come autore, hanno confermato che esistono dei rimedi farmacologici per rallentare la progressione della miopia. In particolare l’atropina in collirio è risultata essere la terapia più efficace e sicura. Va ovviamente ribadito che in questi casi è più efficace lavorare sulla prevenzione, e gli accorgimenti delle abitudini di vita sopra descritti vanno in questa direzione.

Quali saranno invece le strategie e le iniziative che intendete mettere in campo per fronteggiare questa emergenza legata al Covid-19?

Occorre tanta sensibilizzazione nella società civile, ed in particolare tra i genitori e gli insegnanti. Non appena le limitazioni della pandemia lo permetteranno, andrebbe effettuato un programma di sorveglianza sanitaria che intercetti tutti quei bambini già affetti da miopia o che presentano dei fattori di rischio per essa.

Infine, professor Giannaccare, quali sono gli effetti a lungo termine di questo possibile aumento della miopia nei bambini?

La miopia nei bambini non è un problema limitato alla necessità di usare gli occhiali per vedere bene da lontano. Purtroppo è un fattore di rischio per lo sviluppo in età adulta di glaucoma, maculopatia e distacco di retina che sono le principali cause di calo della vista permanente nelle popolazioni industrializzate. E le misure di prevenzione e trattamento elencate sopra sono finalizzate appunto a ridurre tale rischio.

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Scritto da Alessandro Iovino

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