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Vita da campo

L’ Iraq oggi è una terra di guerra, divisioni e fragilità

L’ Iraq, la terra del giardino dell’Eden e della torre di babele , oggi una terra di guerra, divisioni, fragilità . Sto vivendo da qualche giorno tra le colline aride e spoglie del deserto iracheno, Il campo dove mi trovo è un campo nuovo che esiste da due mesi, diecimila persone accolte , ci siamo fermati a parlare con alcune famiglie , i loro racconti mi hanno impressionato , è tutto vero, si è vero che la Turchia ha usato armi al fosforo bianco per attaccare i curdi siriani, abbiamo visto i segni delle ustioni, sentito le loro storie, visto i loro occhi lacrimare , da un giorno all’altro intere famiglie hanno perso tutto , la casa comprata con anni di sacrifici, il lavoro, hanno dovuto lasciare tutto e scappare via , a piedi , per giorni fino all’Iraq . Girando per il campo ti rendi conto di quanto questo famiglie ricercano la normalità , nei viali del campi i bambini giocano con una palla improvvisata, nelle tende ricreano angoli delle loro case, scappano, ricostruiscono, immaginano la normalita, e non hanno colpe, vittime innocenti della follia umana.

Sto iniziando a comprendere cosa voglia dire vivere “scappando” in un campo rifugiati, tre ore di corrente al giorno , dormire a terra in un container o in una tenda , il bagno all’esterno, angusto, con acqua frazionata e senza pressione , la doccia la fai con il pentolino, quando piove il fango lo trovi ovunque , sei isolato ed anche andare a comprare una bottiglia d’acqua vuol dire due ore di cammino se non hai l’auto, la scuola materna non esiste, l’infanzia e la scuola media la fai in una a scuola condivisa con altri “accampati”, le superiori o l’università sono ad un ora di auto, se vuoi lavorare non hai i documenti , sei un rifugiato , la tua casa è un ricordo lontano, speri in qualcosa di diverso che non sai quando verrà. 

Ho abbracciato padri che non dimenticheranno mai le ustioni e le sofferenze dei propri figli,  così come il dramma di risvegliarti una mattina e dover scappare perché hai perso TUTTO, non hai più nulla , ho giocato  con bambini che non dimenticheranno mai il dolore di un arma chimica , 

Spero che noi non dimentichiamo mai che la guerra è brutta , orrenda, sanguinosa, e chi fa finta di niente….forse è anche peggio! 

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