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Sfatiamo falsi miti e convinzioni sui seggiolini anti abbandono

Sono state rinviate di quattro mesi le sanzioni dei seggiolini anti abbandono.

Sono state rinviate di quattro mesi le sanzioni dei seggiolini anti abbandono. I dispositivi che avvisano i genitori nel caso dimentichino i loro bambini all’interno dell’auto, sono diventati obbligatori dallo scorso 7 novembre. Si è comunque trattato di un “lancio a ostacoli”. Le informazioni viaggiavano a velocità della luce, alcune precise, altre meno, alcune contenevano miriadi di allarmismi infondati. Adesso sembra che ci sia più chiarezza sul tema o almeno noi, cercheremo di farne.

I seggiolini anti abbandono sono dunque obbligatori dal 7 novembre 2019, ma le sanzioni partiranno solo dal 6 marzo 2020. L’automobilista che viene trovato sprovvisto del seggiolino anti abbandono può incorrere in una multa dagli ottantuno euro ai trecentosessantuno euro con la decurtazione di cinque punti dalla patente di guida. Nel caso in cui l’infrazione fosse stata ripetuta nei due anni successivi, si rischia la sospensione della patente dalle due settimane ai due mesi. 

Cosa è successo da inizio novembre ad oggi? Nonostante l’obbligo dei seggiolini anti-abbandono, i vari player di mercato non sono stati in grado di soddisfare per intero la richiesta di seggiolini e dispositivi anti abbandono. A questo, poi, si è aggiunta una mancanza di chiarezza del Decreto istitutivo sui requisiti tecnici, cosa che ha finito per rendere impossibile la ricerca del dispositivo più adatto alle varie situazioni. Per farla breve, non tutti i genitori (e nonni) sono stati in grado di acquistare per tempo un seggiolino o altro strumento, rischiando così di incappare nelle sanzioni previste dal Codice della Strada.                                                                          Se poi aggiungiamo che qualcuno su questo tema ha cercato di inserirsi per riempire un vuoto informativo con delle bufale… eccovi servita la FAKE NEWS del mese. 

Ad approfittare della situazione alcuni individui hanno diffuso allarmismi vari sulle onde elettromagnetiche (confidando magari sulla scarsa competenza del lettore), e magari sono gli stessi che si occupano di venderci dispositivi che ci riparano da onde elettromagnetiche.                                                                                                                          Dal seggiolino dei nostri bambini quindi, uscirebbero onde elettromagnetiche, per questo alcuni titoli online citavano: ‘Cuocere il bambino al microonde’. Per questo, ci viene voglia di fare chiarezza: il seggiolino non DEVE necessariamente collegarsi ad uno smartphone o ad una rete wifi, ma semplicemente va collegato ad una rete acustica o visiva fornite con il prodotto stesso. Se temete per il vostro bambino le onde elettromagnetiche, allora non collegate il sediolino ad un app… Ma forse a questo punto sarebbe bene che smetteste di usare anche i vostri cellulari. 

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