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A volte le parole (e le prospettive che comunicano!) contano più dei numeri

Seduta frizzante quella di ieri sui principali mercati azionari globali. L’Eurostoxx 50 ha segnato un +2,7%, il FTSE MIB +1,7%, Francoforte +3,15%, Parigi +3,42%, Madrid +1,66%, Londra +2,82%, l’S&P 500 +2,68%, NIKKEI +3,15% e Shanghai +0,66%.

L’oro è calato del 2% circa. Il petrolio continua la discesa mettendo in forte rischio il futuro per alcuni settori a cominciare dal mining. L’obbligazionario parrebbe essere l’unico mondo “ancorato”, almeno per il momento, alla realtà giorno per giorno.

Evidentemente il piano con cui Trump si appresta a far ripartire, riaprendola, l’economia statunitense ha suscitato emozioni più forti rispetto a quanto abbiano fatto i brutti dati sia cinesi che europei. In Cina, ad esempio, l’indice è riuscito a chiudere positivamente nonostante i dati usciti sul PIL che, nel primo trimestre 2020, è calato del 6,8% rispetto all’anno precedente, sulla produzione industriale (anch’essa calata dell’1,1%) e sulle vendite al dettaglio che, sempre a marzo, hanno fatto segnare un bel -15,8% anno su anno.

In Europa, invece, davvero brutti quelli sulle immatricolazioni auto a marzo:

  • Italia: m/m -82,6%, a/a -85,4%;
  • Germania: m/m -10,3%, a/a-37,7%;
  • Francia: m/m -62,6%, a/a-72,2%.

Ma ieri in Europa è stata anche la giornata di approvazione, a maggioranza, da parte del Parlamento europeo di una risoluzione presentata dal PPE, Socialisti&Democratici, Renew Europe e dai verdi. La risoluzione prevede che gli investimenti per la ripresa dell’economia europea potrebbero essere finanziati attraverso un bilancio Ue ampliato, i fondi e gli strumenti finanziari della Ue esistenti e obbligazioni a sostegno della ripresa garantite dal bilancio europeo. Ciò non dovrebbe comportare la “mutualizzazione” del debito esistente e dovrebbe essere orientato a investimenti futuri.

In sostanza: nessuna mutualizzazione del debito esistente ma nessun riferimento negativo alla probabilità che la stessa possa avvenire per investimenti in futuro. Si gioca sulle parole in attesa dell’Eurogruppo di settimana prossima. Vabbè, siamo il continente della burocrazia e della tattica. Ci sta.

La Banca d’Italia ieri ha lanciato l’allarme secondo cui, con l’emergenza coronavirus, salirebbe il rischio di truffe, corruzione e usura. In merito alle truffe si fa riferimento soprattutto a quelle online, sia per quanto riguarda la vendita di dispositivi medici non idonei o ingannevoli quanto per le iniziative di crowdfunding con falsi intenti benefici. In merito alla corruzione e all’usura ovviamente il riferimento è alla criminalità organizzata.

Rimanendo “in tema”, Intesa Sanpaolo ha fatto sapere di aver già concesso circa 130mila richieste di sospensione di finanziamenti, mutui o prestiti personali, per un totale che supera i 15 miliardi di euro.

Prima di lasciarvi al weekend, un po’ di notizie flash:

  • “Sforzo straordinario del Governo nell’incontro di oggi con Comuni e Province: fondo da 3,5 miliardi nel decreto aprile per accogliere le richieste dei sindaci in prima linea nel contrasto agli effetti del Covid19. Insieme supereremo la crisi”. Lo scrive il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri dopo l’incontro in videoconferenza di ieri in vista del prossimo decreto contro il Coronavirus;
  • In riferimento alle società più “shortate” a Piazza Affari, la vetta della classifica presenta il terzetto di testa composto da UBI Banca, BPER e Banco BPM;
  • Glovo Italia: +300% consegne spesa a casa a marzo, +900% le spedizioni;
  • Goldman prevede calo del 36% in spedizioni iPhone.

Buon caffè e buon weekend!

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Scritto da Vincenzo Lettieri

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