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Coronavirus: prospettive di breve e medio periodo sui mercati

Non è un momento particolarmente positivo per il nostro mondo questo

Il coronavirus è entrato indirettamente nelle nostre vite con una forza incredibile. Ansia e preoccupazione, a volte anche esagerate, stanno cominciando ad accompagnarci nelle cose di tutti i giorni. La sera si guarda il telegiornale e puntualmente le immagini che vediamo sono scoraggianti, terribili di quello che il popolo cinese sta vivendo. Le notizie si rincorrono al mattino quando si portano i bambini a scuola o in ufficio al momento del caffè: “hai visto ieri che urlavano Wuhan non mollare?”, “hai letto dei due turisti cinesi a Roma?”, “incredibile!”.

Al mattino sui giornali leggiamo dei numeri (infettati, deceduti) e alla sera questi ci vengono puntualmente riproposti in aumento e a geografie sempre più ampie. 

In realtà quello che sappiamo al momento è ancora poco. Le informazioni sono ancora incomplete. La scienza sta facendo il suo corso (vi suggerisco di guardare medicalfacts.it per una view sicuramente più scientifica sull’argomento).

Sul lato dei mercati finanziari, e dell’economia quindi, tutto questo sta generando volatilità comportando anzitutto un indebolimento della fiducia dei consumatori e delle imprese cinesi e di quelli maggiormente esposti verso la Cina. 

Coronavirus è ciò che in gergo potremmo classificare come evento “cigno nero”. Non sappiamo quantificare i danni che potrà fare nel breve e nel medio periodo. Sicuramente, come tra l’altro già si vede e ho detto, comporta un indebolimento dell’economia nel breve termine (a che livello è ancora presto dirlo). Per il medio e lungo dovremmo aspettare che il quadro si faccia più completo.

Mi fa piacere però segnalarvi cosa Gam Investments ne “La Musa dei Mercati” del 31 gennaio ha riportato. 

Guardando questi dati, infatti, si evince che, con eventi simili al coronavirus, i problemi di volatilità si siano avuti sempre e soltanto nel breve periodo mentre sul medio la storia che possiamo raccontare è positiva (6 e 12 m stanno per 6 e 12 mesi) a dimostrazione di quanto “su un orizzonte di medio termine, i mercati si muovano sulla base di altre dinamiche”.

Un’altra cosa poi merita un approfondimento o quantomeno di essere segnalata: la riduzione del prezzo delle materie prime che ci conferma che il rischio di un forte e drammatico rallentamento sulle economie cinesi e non solo esiste in questo momento iniziale.

Se però, compiendo un ulteriore passo, mettiamo insieme questo elemento con i termini della Fase Uno dell’accordo fra USA e Cina che, tra le altre cose, prevedeva anche acquisti di beni agricoli, e non solo, USA da parte dei cinesi per miliardi e miliardi di dollari, possiamo provare a immaginare che risulti essere più difficile ora raggiungere questo target per la Cina. 

Monitoriamo l’andamento delle questioni sui mercati chiudendo questo pezzo parlando della speranza che dallo Spallanzani di Roma (che ha isolato il virus) arriva a tutto il mondo. Dobbiamo sempre alimentarla e soprattutto in questi casi per farlo occorre sempre più conoscenza e fiducia nella scienza provando ad astenersi da fobie e razzismi inutili.

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Scritto da Vincenzo Lettieri

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