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Primo anniversario della Nuova Via della Seta

La Nuova Via della Seta compie un anno. Una pagina di storia delle relazioni diplomatiche ed economiche tra Italia e Cina

La sua lunga storia e il suo successo sono strettamente legate alla storia della Cina, con Via della Seta (in cinese 丝绸之路, sī chóu zhī lù) si fa riferimento a quella via di commercio terreste, marittimo e fluviale che si snodava per circa 8 mila km connettendo l’impero cinese e quello romano. La merce principale che veniva trasportata era sicuramente la seta che in antichità era il tessuto più lussuoso e la sua lavorazione era un segreto gelosamente custodito dalla Cina. Insieme al famoso tessuto e ad altre preziose merci, viaggiavano grandi idee e religioni. Da occidente verso oriente concetti fondamentali di geometria, matematica e astronomia che tanto affascinavano la corte orientale e da oriente verso occidente nuove visioni che entravano in contatto con il mondo romano quali manicheismo e successivamente anche buddismo.

Questi scambi commerciali e culturali furono determinanti per lo sviluppo e il fiorire delle antiche civiltà dell’Egitto, della Cina, dell’India e di Roma, ma furono di grande importanza anche nel gettare le basi del mondo medievale e moderno. Nel corso dei secoli e con il susseguirsi delle dinastie cinesi, la Via della Seta subì un forte calo. Fu grazie alla conquista mongola ad opera del famoso condottiero Gengis Khan e alla successiva fondazione della dinastia Yuan avvenuta grazie alla riuscita unificazione dei territori cinesi in un unico grande impero sotto Kublai Khan che i commerci rifiorirono in modo strepitoso.

La figura dell’italiano Marco Polo si stanzia proprio durante questo periodo. Nel 1271 il navigatore raggiunse la capitale Pechino e venne accolto alla corte mongola. Seppe adattarsi alla perfezione alla nuova cultura in cui si trovò inserito, tanto da impararne anche la lingua, le usanze ed i costumi. Le capacità del giovane non passarono inosservate alla corte del Gran Khan, dove Marco ricoprì numerosi ruoli amministrativi, istituzionali e ambascerie per il sovrano della Cina, che gli permisero di visitare moltissimi altri paesi.

Una delle missioni più importanti che Marco Polo fu chiamato a compiere fu quella di portare un emissario del Gran Khan dal Papa, in modo che potesse chiedergli 100 predicatori del Cristianesimo da portare in Cina, insieme a un po’ di olio della lampada del Santo Sepolcro: la madre del Gran Khan era infatti una pia cristiana. Ciò di cui parla nella sua opera Il Milione è proprio la grandezza della Cina, delle sue città, delle sue usanze e della sua storia.

La Nuova Via della Seta

Il governo cinese, negli ultimi anni, ha attuato un ambizioso piano di investimenti per far ripartire i commerci lungo l’antica Via della Seta tra Cina ed Europa, passando per il Medio Oriente. Attraverso il progetto “One Belt One Road” il governo si propone di dare un nuovo slancio agli scambi commerciali, dimostrando al tempo stesso di essere una potenza leader per l’economia mondiale.

Lo scorso anno, il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping e il nostro Presidente del Consiglio Giuseppe Conte hanno firmato un memorandum che rappresenta e rappresenterà un’opportunità per entrambi i Paesi. L’asse Italia-Cina prevede accordi commerciali e miglioramento delle vie di connessione sia terresti che marittime, gemellaggi tra città e scambi culturali. Questo consentirà inoltre di rafforzare i rapporti politici, i legami commerciali e gli scambi tra i popoli. I due Paesi si impegnano a rafforzare la collaborazione in un quadro di riferimento aperto, inclusivo ed equilibrato, i cui benefici si estenderanno a tutte le parti, in modo da promuovere nella regione pace, sicurezza, stabilità e sviluppo sostenibile. Tra gli obiettivi principali dell’accordo vi è la promozione del libero commercio e la cooperazione nei mercati, la promozione di gemellaggi tra i rispettivi siti UNESCO in modo da incentivare la cultura, l’istruzione e il turismo.  

L’impatto del Nuovo Coronavirus, poi denominato COVID-19, ha fatto e sta facendo ancora tremare l’economia mondiale. Tuttavia fra incertezze e previsioni pessimistiche sulla pandemia, la ripresa dell’attività in Cina fa avere un sospiro di sollievo all’Europa e alla nostra Penisola. Durante l’ultimo mese le economie dei maggiori stati comunitari hanno subito un forte calo, ciononostante, molte aziende europee registrano note positive dovute al ritorno di un sempre maggiore numero di lavoratori cinesi nelle fabbriche e nelle imprese finanziate dall’estero, già tornate in attività. Per quanto riguarda l’Italia, il Paese più colpito d’Europa, gli economisti stimano che quest’anno sarà fuori portata l’obiettivo di crescita dello 0,6% annuo.

Invece il mercato finanziario cinese rimane generalmente stabile rispetto ai mercati esteri, mostrando una forte capacità di recupero. Infatti quasi la totalità delle società quotate ha ripreso a lavorare e i principali indici azionari cinesi stanno chiudendo in rialzo. La graduale ripresa della produzione in Cina costituisce un fattore positivo a fronte della pandemia in corso in tutto il mondo. Il governo cinese ha dichiarato che, grazie alla ripresa delle attività in Cina, verranno accelerati gli scambi economici e i flussi di materiale dal Paese verso l’Italia e continueranno ad essere presenti gli aiuti per fronteggiare e sconfiggere questo virus che sta mettendo in ginocchio i nostri popoli e il mondo intero, mostrando ancora una volta l’antico legame di amicizia e rispetto che lega i nostri paesi.

Autrice:

Arianna Loiacono, of Counsel “International Law Firm Lepore & Partners”. 
Laureata nella prestigiosa Università L’Orientale di Napoli in Lingue e Culture Comparate.
Esperienza pluriennale di studio in Cina presso l’Universitá di Wenzhou.
Designata come Alumni Liaison degli studenti internazionali (nel mio caso Italia-Cina) dell’anno 2019 sempre della Wenzhou University.

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