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Restrizioni, risorse e paura. L’all-in è vicino.

La settimana non è partita all’insegna dell’ottimismo sui mercati finanziari. Ce ne siamo accorti subito dopo aver dato uno sguardo alla sessione asiatica: più o meno tranquilla in Giappone (+2,02%) ma molto male in Cina dove i timori di una recessione lasciano poco spazio alla positività.

In Europa le cose non sono andate benissimo, a cominciare dal dato sulla fiducia dei consumatori del mese di marzo (-11,6%). Se tralasciamo Milano che, nonostante tutto, ha fatto registrare un “solo” -1,09%, vediamo che Berlino ha perso il 2,10%, Parigi il 3,32%, Madrid il 3,31% e Londra il 3,79%.

Le misure stanno diventando sempre più restrittive un po’ ovunque e il pessimismo sta diventano l’elemento di comune ispirazione per mercati, imprese e governi. Quanto stabilito settimana scorsa non conta più. Via. Superato. Si va al raddoppio e in alcuni casi siamo già arrivati all’ALL-IN. Parlo di restrizioni alla vita dei cittadini e alle misure monetarie e fiscali messe in atto.

La Germania ha approvato un pacchetto di misure fino a 750 miliardi di euro per arginare i danni che il coronavirus ha già causato e che causerà nelle prossime settimane. Berlino è agguerrita. Per la prima volta dopo il 2013 ha mostrato l’intenzione di contrarre debito per arginare gli effetti del mostro sulla propria economia (-5% di PIL secondo le stime di Scholz). Il ministro dell’Economia, Peter Altmaier, ha affermato che la principale preoccupazione del governo è quella di fornire immediatamente aiuti alle aziende cercando quindi di proteggerle da possibili insolvenze e dalle mire indesiderate di player stranieri.

In Italia la situazione è cambiata con lo stop a molte attività produttive che sarà ufficiale a partire da domani. Le polemiche non sono mancate e hanno riguardato un po’ tutto e tutti a cominciare dallo stile che il governo sta adottando nel comunicare le proprie intenzioni.

Stessa “grinta” dei tedeschi anche negli Stati Uniti dove la Federal Reserve ha annunciato che acquisterà un ammontare illimitato di Treasuries e di mortgage-backed securities per supportare i mercati finanziari e facilitare una trasmissione efficiente della sua politica monetaria. Si è quindi passato da 700 miliardi a risorse illimitate oltre che all’annuncio di nuovi programmi per la concessione di credito per complessivi 300 miliardi di dollari per sostenere le imprese impattate dalla sospensione delle attività produttive.

Il mercato però parrebbe non aver “brindato” a queste news. Pesa ancora l’incognita politica: democratici e repubblicani stanno cercando di mettersi d’accordo sul pacchetto di stimolo da oltre 1.000 miliardi di dollari da approvare. Nel weekend l’ok non è arrivato e vedremo se arriverà prossimamente.

Reuters

Di seguito un po’ di notizie flash:

  • i sindacati in Italia sono pronti a scioperare. Lo sono quelli del settore bancariom chimico, tessile e gomma-plastica;
  • “al momento più di 800 aziende ci hanno dato disponibilità” a riconvertirsi per aiutare il settore sanitario in difficoltà”. Lo ha detto il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, in un’intervista a Repubblica spiegando che “cento possono partire subito e sono incentivate con i 50 milioni del decreto Cura Italia”. “Da qui a 30 giorni avremo la capacità produttiva di 75 milioni di mascherine al mese: due terzi di quelle chirurgiche e un terzo di tipo FFP2 e FFP3.” Parlando del sostegno alle imprese, Patuanelli ha dichiarato: “Nelle prossime settimane faremo due provvedimenti, uno guarda ad alcuni settori in cui dobbiamo prepararci a cogliere la ripresa delle attività. Dobbiamo pensare a un decreto crescita bis che contenga l’ecobonus al 120%, la banca pubblica degli investimenti, lo sblocco dei cantieri sul modello Genova.”;
  • gli italiani in questi giorni stanno acquistando soprattutto uova, latte Uht, pasta di semola, caffe’ macinato, acqua, Grana Padano e Parmigiano, tonno sott’olio, salumi, farine e legumi secchi, carne in scatola, fagioli conservati e lievito di birra;
  • i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali del G7 terranno una conference call stamattina per ragionare su una risposta coordinata da mettere in atto per attutire le ricadute economiche del covid-19;
  • il presidente del Sud Africa Cyril Ramaphosa ha annunciato l’introduzione a partire da giovedi’ di un confinamento nazionale della popolazione per tre settimane per cercare di contenere l’epidemia di coronavirus;
  • la stilista e imprenditrice Elisabetta Franchi ha sottolineato quanto il governo abbia fatto, con le misure adottate con il decreto Cura Italia, per sostenere la moda: nulla. L’imprenditrice sul suo profilo Instagram ha detto: “L’Italia è il primo produttore di moda al mondo, tanto è vero che anche brand non italiani vengono qua per produrre e scrivere Made in Italy sui prodotti”, ha detto la stilista. Il decreto del Governo “non ha tenuto conto del rischio di far fallire l’intera filiera produttiva che non è Elisabetta Franchi, ma quello che c’e’ dietro e che ci invidia tutto il mondo: gli esperti artigiani”, che secondo la Franchi sono stati lasciati “a sanguinare per strada. La seconda vera tragedia sara’ quando rimetteremo la testa fuori e non ci sara’ piu’ niente. Di questo sono convinta”, ha concluso.

Buona tazzulella di caffè!

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Scritto da Vincenzo Lettieri

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