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Giobbe, Einstein e l’altalena dei mercati

Il primo pensiero della giornata vorrei che lo dedicassimo ai medici, agli infermieri, a tutto il personale sanitario e a chi, per davvero, è “in trincea” in questo triste momento sia nel nostro Paese che in gran parte del resto del mondo.

La giornata di ieri sarà ricordata a lungo. L’Italia ha superato la Cina per numero di vittime (3.405). La Lombardia è allo stremo.

Spesso mi chiedo cosa stia succedendo. Come è stato possibile tutto questo e come è possibile che in tutto il mondo, a tutti i livelli (dalla famiglia, al lavoro e alle istituzioni) ci sia un così elevato grado di impreparazione, timore, improvvisazione. Siamo vulnerabili. Tantissimo. Siamo deboli.

In questi giorni dovremmo riscoprire Giobbe, la sua fede in Dio (non c’è bisogno di essere credenti per leggerlo perché le sue virtù possono essere apprezzate da chiunque), la sua forza, le sue debolezze, la sua pazienza. Già, la pazienza. Le telefonate con gli amici, la famiglia e i colleghi finiscono quasi sempre con il classico “speriamo finisca presto”. Eh già! Chi non vorrebbe che tutto questo finisca quest’oggi stesso perché già non ne possiamo più? Ma non è materia risolvibile con la sola speranza. Dobbiamo impegnarci tutti, fare la nostra parte, mettere da parte gli egoismi e i timori e soprattutto avere pazienza, tanta e tantissima pazienza che oramai non abbiamo più. Siamo nelle nostre case la sera pensando a quando finirà tutto, a cosa faremo e così via. Sono il primo che lo fa potete credermi. Ma sto capendo che pensare tanto al futuro o al passato in questo momento non ha molto senso. Pensiamo al presente. Alla fine non lo facciamo mai. Pensiamoci e proviamo con pazienza a costruire le nostre giornate e ad impegnarci in qualcosa. Passerà velocemente.

Tralasciando la performance negativa di Tokyo e Shanghai, ieri i mercati hanno segnato tutti valori positivi grazie alle informazioni confortanti che arrivano dalle istituzioni. Milano ha guadagnato il 2,29%, Francoforte il 2%, Parigi il 2,68%, Madrid l’1,93% e Londra l’1,40% (Bank of England ha tagliato ancora i tassi). Niente male nemmeno i numeri negli Stati Uniti: l’S&P500 0,47%, Nasdaq 2,30% e Dow Jones 0,95%.

Lo spread tra il BTP italiano e il BUND tedesco, dopo il rally dell’altro ieri, è calato del 29,57% attestandosi a 200 punti per effetto del sostegno della BCE, che, come abbiamo raccontato ieri nel primo numero di questa rubrica, ha lanciato un nuovo piano di Quantitative Easing da 750 miliardi di euro.

Il greggio è aumentato di oltre il 20% dopo giornate davvero dure che l’ha visto ai livelli più bassi in quasi due decenni, con il crollo della domanda a causa del coronavirus e l’aumento dell’offerta dovuto alla disputa tra Russia e Arabia Saudita. A questo proposito, per ovviare ad una situazione potenzialmente drammatica per l’oil, i senatori statunitensi hanno aumentato la pressione su Arabia Saudita e Russia per fermare la guerra dei prezzi. Hanno, inoltre, esortato il presidente Donald Trump a imporre un embargo sul petrolio dai due paesi.

Ieri è uscito il dato sulle nuove richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. I “claims” sono risultati pari a 281.000 unità, superando largamente i 220 mila del consensus, evidenziando un aumento di 70.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 211.000 mila. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 232.250 unità contro i 215.750 della settimana precedente.

L’industria dell’auto ferma le catene di montaggio anche in Nord America. FCA, Ford e Honda hanno annunciato che sospenderanno la produzione in tutti i loro impianti a causa dell’emergenza Coronavirus, a queste a breve si unirà anche General Motors come anticipato dal Detroit News. Per l’azienda giapponese si tratta di uno stop di 6 giorni, mentre per le altre la sospensione è prevista fino al 30 marzo. La decisione arriva dopo qualche resistenza alla proposta di chiusura dei cancelli dello United Auto Workers, il principale sindacato dei lavoratori del settore, e dopo aver accettato di rinforzare le misure di sicurezza, in linea con le regole presentate dal governo federale.

Come ha riportato il New York Times, la Casa Bianca è pronta a chiedere al Congresso di stanziare 500 miliardi cui si aggiungono 300 miliardi di dollari per aiutare le PMI a pagare gli stipendi. Nel dettaglio, il piano di aiuti che il Governo statunitense vuole che il Congresso approvi prevede un contributo immediato alle famiglie di 1.000 dollari per quasi ogni adulto e 500 dollari per ogni bambino. Lo ha detto il Segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, in un’intervista a Fox Business. Il Ministro ha poi detto che il Governo può emettere altro debito e approfittare dei bassi tassi d’interesse per rifinanziarlo. Rispetto all’Italia negli Stati Uniti la propensione al risparmio è molto molto bassa e questo ovviamente spiega in parte perché si sta tentando nel Paese di evitare il blocco totale dell’economia.

Torniamo in Europa.

Piccolo gossip: Germania e Olanda erano contrarie all’annuncio, poi passato dal consiglio straordinario di mercoledì sera, circa l’impegno della BCE senza limiti per sostenere l’economia della zona euro di fronte allo shock del coronavirus. Ahimè questi non vogliono proprio imparare e finiranno, prima o poi, col “rompere il giocattolo”. In questo modo dai spazio ai populisti e rendi difficile il lavoro a chi tenta di ridimensionarli perché come fai a dirgli “hai torto”?

Blocchiamo la polemica.

Le nuove regole Ue per gli aiuti di Stato consentiranno di dare a tutte le imprese, in buona salute alla fine dello scorso anno e ora colpite dall’emergenza COVID-19, garanzie dirette e sui prestiti, ma anche tassi di interesse agevolati, secondo una bozza della nuova comunicazione vista da Reuters. Questo testo è ora sui tavoli dei governi degli Stati membri per eventuali proposte di modifica e dovrebbe entrare in vigore a breve, forse entro questo fine settimana, secondo una fonte che segue il dossier. La Ue ha già spiegato che saranno considerati compatibili aiuti purché non oltre 500.000 euro per impresa. Sono consentite garanzie statali sui prestiti, non oltre due anni e non oltre il 90% dei prestiti a Pmi e grandi aziende sia per crediti per investimenti sia per capitale circolante (ristrutturazione). Questa misura è stata in particolare evocata dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nel corso dell’esecutivo dell’Abi di ieri.

Prima di concludere, un po’ di notizie flash:

  • il presidente francese, Emmanuel Macron, ha esortato le imprese e i lavoratori a proseguire le loro attivita’ “nel rispetto delle regole e della sicurezza sanitaria”;
  • Ferrari e Fiat Chrysler sono in trattative con il più grande produttore di respiratori del Paese (Siare Engineering) per aiutarlo ad aumentare la produzione delle macchine salvavita che sono urgentemente necessarie nell’epidemia in corso;
  • Amazon.com Inc ha dichiarato giovedì di aver interrotto il servizio di consegna Prime Pantry negli Stati Uniti per rifornire di generi alimentari, a seguito di un aumento degli ordini online da parte degli acquirenti preoccupati per la pandemia di coronavirus;
  • i casi negli Stati Uniti hanno superato i 10.000;
  • i costruttori di case negli USA si stanno preparando per un improvviso calo della domanda;
  • si prevede che la maggior parte dei 700 hotel di New York chiuderà nei prossimi giorni.

Per concludere, nota di colore: il 20 marzo 1916, Albert Einstein pubblicò sulla rivista Annalen der Physik la sua teoria della relatività generale.

Buona giornata, a domani!

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Scritto da Vincenzo Lettieri

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