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Intervista ad Andrea Avella

L’intervista ad uno dei candidati al consiglio del comune di Mantova

Andrea Avella ci crede, in tutti i sensi.
Ha fondato la sua vita su una forte esperienza di fede che guida i suoi passi, ogni giorno, in qualsiasi sfera della sua esistenza.
E nonostante non siano mancate delle critiche, Vella crede che questa scelta di candidarsi al consiglio comunale di Mantova sia una grande opportunità, non solo per lui, ma per l’intera comunità evangelica di cui fa parte, e rivendica con orgoglio che la candidatura e la voglia di mettersi al servizio del prossimo siano un atto di coraggio e di fede.

L’abbiamo raggiunto telefonicamente per questa breve intervista.

Avella, ci dica prima di tutto perché ha deciso di candidarsi al consiglio comunale di Mantova…

Ho deciso di candidarmi perché credo che Mantova già bella, possa diventarlo ancora di più ! Amo questa città e vorrei vederla più attraente, più valorizzata, una città più innovativa. Una Mantova straordinaria ed aperta al mondo.

Perché pensa che un credente possa essere d’aiuto nella vita amministrativa di una città ?

Credo che i cristiani siano chiamati a fare la differenza perchè portano con sé un insegnamento ed una saggezza che vanno oltre l’intelletto umano. Il credente è già abituato ad essere utile, generoso, pratico, disponibile nella propria piccola comunità. È un mio desiderio mettere queste qualità a disposizione della società.

Come mai la scelta di candidarsi con Fratelli d’Italia ?

Chiaramente la scelta primordiale è stata la proposta fattami dal portavoce provinciale Alessandro Beduschi. Ma quello che mi ha spinto realmente è la condivisione dei valori che sostiene il partito. In primis l’argomento famiglia, a me molto caro, vero baluardo e pilastro della società, che non può essere sminuito e accantonato se si vuole creare una comunità più stabile.

Cosa risponde a chi pensa che un Cristiano, tra l’altro con impegni ecclesiali, debba evitare di candidarsi ?

Io credo che i cristiani debbano avere in alcuni momenti della loro vita, il coraggio di metterci la faccia. Il coraggio di esporsi, senza cullarsi dietro ad un pulpito da cui è più semplice dire ciò che si pensa. Ci vuole coraggio, come fece il profeta Daniele, che si inoltrò nella fossa dei leoni, spinto dalla fede che Dio avrebbe provveduto un aiuto. Ecco io voglio spingermi oltre, voglio essere disposto a fare quello che non è comodo, ma che è necessario.

Pensa che sarà sostenuto dalle comunità evangeliche del mantovano ?

Non posso sapere se tutte le chiese evangeliche mi sosterranno, perché la chiesa è fatta di persone e non tutti hanno la stessa visione delle cose. L’unico modo che abbiamo per essere una voce che vuole essere ascoltata, è quella di entrare con umiltà e responsabilità nei luoghi dove si esercita il potere, senza scendere a compromessi, ma tenendo bene in mente i buoni valori cristiani.

Quali sono i temi sui quali s’impegnerà se eletto ?

Rispondo molto chiaramente: i temi che mi stanno a cuore sono la vera giustizia, l’inclusione , il rispetto del prossimo senza distinzione di razza, classe sociale e livello economico,progresso sostenibile con cura e difesa del creato.

Quale appello vuole rivolgere agli elettori mantovani per convincerli a votarla ?

Il mio appello agli elettori mantovani è semplice: vorrei dare voce a chi è stato ignorato, attenzione a chi è stato emarginato, accoglienza a chi è stato escluso, vorrei che ogni persona potesse avere una vita dignitosa. Visto che sono un Cristiano vorrei accennare la storia biblica di Giuseppe, un ragazzo con un grande sogno, quello di occupare un giorno un posto di grande prestigio ma anche di grande responsabilità. Per invidia fu venduto dai fratelli, ma poi fu riscattato da Dio affinchè potesse avere una posizione di valore il cui scopo era quello di essere una benedizione per il suo popolo. Ecco, anche io voglio essere una benedizione per gli altri, costi quel che costi.

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