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“E SE NE PARLASSIMO ?” – Cara Francesca, ti scrivo …

Lettera aperta a Francesca Pascale

Cara Francesca, ti scrivo. Con una lettera pubblica, attraverso il Magazine che ho fondato e che dirigo, nato per approfondimenti e reportage in contrasto alle fake news.

Decido di farlo ora, con ciò che mi è più caro e congeniale: le penna. Affido a queste righe alcune riflessioni che vorrei condividerti. Senza polemica ma con uno spirito critico, perché credo nella forza delle parole e nel valore del confronto.

Mi ha fatto una certa impressione vederti in piazza qualche settimana fa. Ti ho visto cambiata, dopo anni in cui hai deciso di non apparire molto (ho provato anche a persuaderti qualche mese fa in uno scambio di messaggi privato di quanto fosse “necessario” che tu scrivessi un libro, cosa di cui sono ancor più convinto oggi). Per la verità credo che con il tuo nuovo look, tu abbia voluto comunicare un cambiamento non solo politico ed intellettuale, ma anche di costume. Chi meglio di noi sa che un leader parla anche attraverso il suo corpo ?
Come non ricordare il patinato e ben vestito Berlusconi nel 1994 in un confronto TV con il cupo Achille Occhetto, alla guida della (rovinosa) “gioiosa macchina da guerra” ?

Ma questa è storia.
Detto ciò, non vorrei divagare.
Veniamo al punto.

Ti stai spendendo “anima e corpo” per questa battaglia in favore del DDL Zan. A prescindere dalla questione ideologica, provo ammirazione per chiunque e’ disposto a scendere in campo per un proprio ideale. Un po’ ho ritrovato la Francesca degli anni di militanza politica a Napoli. E su una cosa sono d’accordo con Elio Vito (forse l’unica): tu hai sempre fatto politica. E ricordo quando eravamo poco più che ventenni, giovanissimi, e qui nella nostra terra, la Campania, hai saputo costruire le basi della tua scalata facendo politica e sostenendo Berlusconi a spada tratta.

Fu una precisa sera a Roma, in un noto ristorante appena fuori palazzo Grazioli (un tempo presidio e simbolo del potere e del mondo berlusconiano) organizzata dai “Club della Libertà” guidati dal mio amico Andrea Di Sorte che osservai te, e poi tutti gli altri. Correva l’anno 2010. E fu in quella serata che capii (nonostante il tuo legame con il Presidente venne fuori diverso tempo dopo) che l’avresti spuntata tu su tutte le altre, tutte quelle che affollavano la corte di Re Silvio.

Ed ora eccoci qua, dopo averti vista al fianco del Presidente per molti anni, dopo che l’hai difeso senza se e senza ma, ci tocca vederti in piazza con coloro che in questi anni hanno sputato veleno sulla tua persona e il Presidente Berlusconi. Gente che invasi da un senso di superiorità morale ha disprezzato ogni aspetto di Berlusconi, anche quello privato. Ed io, nonostante non condividessi alcune scelte ed atteggiamenti del Presidente Berlusconi nel campo privato, da vero liberale, non l’ho e non vi ho mai giudicato. Come non giudico nessun altro, qualsiasi sia la scelta di orientamento sessuale che un individuo possa compiere. Ma questo non vuol dire tacere dinanzi ad un DDL che invece, come sottolineato dal Presidente Berlusconi, “pone una questione di libertà”. Hai detto, commentando l’intervista rilasciata al Giornale, che Berlusconi non è omofobo e razzista: bene ! Ma non lo siamo tutti noi, tutti quelli che si dicono contrari a questa legge.

Quella piazza che ora strumentalizza la tua partecipazione, per anni ha diffuso maldicenze sul tuo conto. Ha “sguazzato” – come diremo noi napoletani – nel costruire maldicenze sul vostro conto. Hanno costruito, diffuso e divulgato senza pudore anche molte astruse alchimie sul tuo conto.
Ma noi liberali crediamo nella libertà di ogni individuo di amare chi vuole e come vuole. Lo dico mantenendo la mia ferma convinzione contro l’utero in affitto e l’aborto. Tu lo sai Francesca, forse lo ricorderai, quanto io creda nel vincolo sacro del matrimonio, e che a 23 anni ho compiuto la mia scelta di vita e d’amore.
Non pensare però, per favore, che chi si dice contro questo DDL Zan, sia omofobo.
Questo scontro ideologico non ci aiuta, non serve.
Io ne sono certo: c’è una maggioranza in Italia, silenziosa ma cospicua, che invoca: #primalaliberta’ ! Quella di tutti, come ha sottolineato il Presidente Berlusconi da quel di Arcore.

Libertà di battersi per il SI come per il NO.
Libertà anche di comprendere le ragioni dell’altro, e magari cambiare idea.
Libertà, libertà, libertà.

Per me vale questo principio:

“Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente.”
(Tratta dal libro “Gli amici di Voltaire”, di Evelyn Beatrice Hall).

Hai detto di avere come tuo riferimenti politici Silvio Berlusconi e Marco Pannella.
Quest’ultimo si è speso anche per le minoranze religiose, che sai essere per me un tema molto caro. E considero la libertà religiosa la madre di tutte le libertà, essendo quella che determina la nostra spiritualità.
Nel nostro paese non esiste ancora una legge sulla libertà religiosa (sic!). Riguarda le condizioni di vita di milioni di persone che in questo paese appartengono a minoranze religiose, eppure quasi non se ne parla più.

Ora, ciò che pensa Berlusconi l’hai letto. Consentimi di credere, a giusta ragione, che anche Pannella su questo DDL si sarebbe detto contrario. Ne sono certo.
Ma questa rimane una mia supposizione. Rimane ciò che ha detto il nostro leader Berlusconi.
Non è un oracolo, ma l’ha detto.
Non è omofobo, ma l’ha detto.
Non è razzista, ma l’ha detto.
Non possiamo sapere ciò che avrebbe detto Pannella, ma sappiamo ciò che ha detto Berlusconi.
Libertà di dissentire, ma anche libertà di sostenere quanto affermato da Berlusconi.

E poi, cara Francesca, un nota personale.
Mi ha molto colpito lo scambio di battute con il senatore forzista Lucio Malan, finito perfino in home page del Corriere.
Sai che ho collaborato con lui per anni.
Come Elio Vito, e’ un parlamentare di lungo corso. Ma una delle migliori menti espresse dalla galassia berlusconiana. Lo dicono i fatti e le classifiche di Open Polis, che per anni l’hanno visto posizionato tra i tre parlamentari più attivi tra Camera e Senato. Ma a parte questo, Berlusconi ha commesso non pochi errori – di cui paga le conseguenze – ma dobbiamo dargli atto che ha saputo costruire una casa politica per tante anime, diverse tra loro, e tutte rispettabili e preziose.
In Forza Italia abbiamo visto – e tu lo sai – le scalate di personaggi senza alcun merito con dei profili molto discutibili. Ma personalita’ come quella di Malan, fanno onore a questo partito ed alla storia di Berlusconi.
Ben vengano esponenti come lui ed anche come Vito, che arricchiscono il dibattito critico intero e svolgono attivamente il loro lavoro all’interno delle istituzioni parlamentari. Tutti devono tutto a Berlusconi, anche Malan. Ma non tutti l’hanno ripagato in termini di laboriosità politica come nello specifico ha fatto Malan. La fuga da FI di molti – destinata a crescere – e’ sintomatico di come ormai questo partito abbia disperso la sua vocazione originaria.

A tal proposito mi onoro comunque di aver organizzato anni fa un dibattito con l’amico Alessandro Cecchi Paone. Si intitolava: “Le ragioni dell’altro”. Fu tutto molto profondo e rispettoso, nel pieno rispetto delle nostre differenti posizioni. Penso che questo sia un nodo centrale in questi ultimi tempi: non c’è più voglia di comprendere le ragioni dell’altro. Siamo solo sul terreno dello scontro ideologico, che spesso si nutre di estremismi e fanatismi, nell’uno e nell’altro senso.
Per me valgono, e lo dico da Cristiano non cattolico, le parole del Cardinale Bassetti su questo tema: “la proposta va migliorata non affossata”. C’è bisogno di discutere, aprirsi al confronto. Quello che manca, sia in Forza Italia, sia a livello mediatico che culturale, riguardo questo tema così delicato.

Salviamo la libertà delle libertà: quella di potersi esprimere senza essere accusati di vivere nel Medioevo. Discutere, confrontarsi, dibattere: tutto questo “costa”. Perché bisogna sforzarsi di comprendere le ragioni non proprie ma dell’altro.

Non ho la presunzione di convincerti che questo DDL non va bene così come impostato e proposto, ci mancherebbe (del resto, non vi è riuscito Berlusconi…).

Ma ho una sola ambizione, quella di porti una domanda: “… e se ne parlassimo ?”

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Scritto da Alessandro Iovino

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