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La fortuna non basta più

Giornata non particolarmente positiva quella di ieri.

Gli Stati Uniti, in modo particolare, hanno fatto registrare una performance negativa. Il negoziato sul nuovo piano di aiuti procede a rilento al Congresso che dovrebbe approvarlo. Notiamo come ormai sia da tempo che questa materia risulti essere la causa principale dei malumori degli investitori e quanto accaduto ieri non fa altro che confermarlo. Tra democratici e repubblicani la distanza è ancora considerevole. Gita Gopinath, capo economista del Fondo monetario internazionale, ha avvertito che e’ necessario agire al piu’ presto: “Il fattore tempo e’ cruciale”. Medesime preoccupazioni espresse più e più volte dal capo della Fed, Powell.

In Italia, secondo il centro studi di Unimpresa, il debito pubblico del Paese è cresciuto da gennaio a settembre in modo considerevole. In quest’affermazione non c’è nulla di nuovo. Tuttavia, è significativo quanto emerge in termini di ritmo di crescita del debito. Stiamo parlando, infatti, di circa 20 miliardi di euro al mese. Certamente il dato a sé stante non comunica molto e quindi, provando a fare un confronto con la crescita media mensile al 2019, Unimpresa ha scoperto che la differenza è clamorosamente elevata data la straordinarietà, ovviamente, del 2020: 2,4 miliardi di euro al mese nel 2019. A livello totale, si registra che, da gennaio a settembre 2020, il debito è cresciuto complessivamente di 173 miliardi, con un incremento del 7,2%. Valori che rappresentano multipli rispetto a quelli del 2019, quando il debito è salito di 29 miliardi (+1,2%).

È evidente che questi numeri agitino ciascuno di noi anche se diversamente non poteva esser fatto. Tuttavia noi siamo in una condizione particolare rispetto agli altri Paesi in Europa il cui debito pubblico pure è cresciuto. Siamo in una condizione differente perché il nostro debito è più elevato di molti altri ed è tenuto sotto controllo solo grazie alla Banca Centrale Europea. Ciò che è drammatico è constatare l’incredibile incapacità della politica, in modo particolare del governo in carica, di delineare con forza un progetto per l’Italia che verrà, per i suoi figli che verranno e che dovranno essere messi in condizione di crescere e pagare il dovuto con serenità. Troppe volte i nostri politici e governanti si sono nascosti dietro la fortuna che ha sempre aiutato questo Paese visto che le cose sono sempre andate più o meno bene nonostante negligenza e incapacità. Questo, infatti, è il dramma che vive l’Italia: “lascia che sia”. Non basta più. Il Paese ha il diritto di pretendere un governo all’altezza del futuro che ci aspetta e in questo momento non ce l’abbiamo.

Flash:

  • Mercedes-Benz vende la fabbrica di Smart di Hambach in Francia al gruppo britannico Ineos Automotive.
  • Per il premier britannico Boris Johnson e’ ancora possibile raggiungere un “buon accordo commerciale post-Brexit” con l’Unione europea nonostante le richieste di Bruxelles che “nessun primo ministro dovrebbe dovrebbe accettare “.
  • La Regione Calabria stanzia cinque milioni a fondo perduto per sostenere lo scalo di Lamezia in un momento di difficoltà della società di gestione Sacal, a causa del crollo del movimento passeggeri.
  • PSA: la famiglia Peugeot sale al 14,38%.
  • Exor si allea con Hermes in Shang Xia investendo 80 milioni nello sviluppo del gruppo del lusso cinese.

Buona giornata e buon caffè!

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Scritto da Vincenzo Lettieri

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