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L’ora X – Intervista a Cosimo Damato Damiano

COSIMO DAMATO DAMIANO – torna con ERRI DE LUCA in libreria!

Cosimo Damiano Damato                                                                                                                  è nato a Margherita di Savoia nel 1973. La Cineteca Nazionale gli ha dedicato la retrospettiva “Cosimo Damiano Damato: Visioni, fantasie, sogni, rivoluzioni, poesie e follie”. È un poeta, drammaturgo, sceneggiatore e regista. Riesce a far danzare insieme linguaggi diversi: dal teatro al cinema, con la cifra poetica e civile che caratterizza il suo stile narrativo, apprezzato soprattutto nel mondo indipendente d’autore.                                                                                                                                      

Cosimo Damato Damiano

Cosimo, fra i tuoi ultimi lavori c’è il docufilm “Prima che il Gallo canti – il Vangelo secondo Andrea”, un docufilm che vede la partecipazione amichevole, fra gli altri, di Vasco Rossi, Francesco Guccini, Dario Fo, Claudio Bisio, Patty Pravo, Raf, Piero Pelù, Caparezza, Don Ciotti, Stefano Benni, Erri De Luca, Federico Zampaglione, Fiorella Mannoia, Patty Pravo.  Ci racconti com’è nato?   

Ho avuto il dono, nel mio vissuto artistico, di fare grandi incontri che in qualche  modo mi hanno cambiato, se penso ad esempio ad Alda Merini e Lucio Dalla, ma anche a Tonino Guerra,  Antonio Infantino, insomma ho avuto la fortuna di allattarmi alla vera bellezza e la stessa cosa è accaduta con Don Andrea Gallo. Prima che il Gallo canti nasceva come spettacolo teatrale poi dopo il volo di Don Andrea  ho pensato di andare in scena lo stesso attraverso il linguaggio del documentario. Nel film racconto la sua resistenza sacra, il suo sguardo sul mondo degli umili e allo stesso tempo è un viaggio poetico nelle canzoni dei cantautori ispirate a temi sacri, partendo da Fabrizio De Andrè. E’ stato un lavoro lungo e molto emozionante carico di umanità e commozione come i dialoghi con Vasco Rossi, Dario Fo e Don Ciotti. 

Hai scritto e diretto anche videoclip a cartoni animati. 

Si, l’animazione è un mio vecchio amore ( nel 2007 portai a Venezia La luna nel deserto, scritto con Raffaele Nigro, una storia attualissima, che nasceva contro la legge Bossi-Fini, raccontavamo una storia di migrazioni ed di integrazione, una d’amore fra una gazza nera ed una colomba bianca. Fra le voci del cartoon, Leonardo Metalli del TG1, Violante Placido e suo padre Michele, Arnoldo Foà, Renzo Arbore, insomma era una bella storia. E dopo anni son tornato all’animazione, confermando il sodalizio con il visual artist Giancarlo D’incognito con cui realizzai La luna. I videoclip sono  “Dalla pace del mare lontano” e “La fine di tutti i guai” di Sergio Cammariere (Premio Miglior videoclip d’animazione al Roma VideoClip). Con Sergio c’è una bella amicizia, collaborazione ed intesa artistica iniziata con la colonna sonora proprio di Prima che il Gallo canti. A teatro portiamo un recital dal titolo Piano Poetry, con le canzoni più poetiche di Sergio e alcuni miei versi con qualche omaggio a Bukowski, Benni, De Luca, Gorz, Sglambro. L’ultimo videoclip realizzato per Sergio “La fine di tutti i guai” ha ancora una volta un messaggio di pace e bellezza: Sergio nelle vesti di taxista di notte incontra le grandi anime del mondo della cultura: da Pasolini ai Beatles, da Gandhi a Dario Fo e Franca Rame, Fellini, De Andrè, Don Chisciotte ( con le sembianze di Erri De Luca), Eduardo, Che Guevara, Kurt Cobain, Frida, Anna Magnani, Totò e tanti altri. In particolare in una sequenza il Pinocchio di Comencini lancia una monetina nella Fontana di Trevi, sulla monetina c’è l’effige dei bronzi di Riace, un  messaggio di affetto per Mimmo Lucano. 

A teatro hai lavorato con Luis Bacalov, Giancarlo Giannini, Arnoldo Foà, Catherine Deneuve, Michele Placido, Riccardo Scamarcio, Lucio Dalla, Renzo Arbore, Moni Ovadia. Tutti grandi artisti, ma prima citavi Alda Merini, siamo a dieci anni dalla sua scomparsa, ce la racconti ? 

Alda l’ho raccontata nel film “Una donna sul palcoscenico” con la complicità artistica del fotografo Giuliano Grittini e la stessa Alda e la preziosa partecipazione di Mariangela Melato, il film era prodotto dal coraggioso produttore Angelo Tumminelli, e lo presentammo al Festival di Venezia alle Giornate degli Autori. Ecco Alda mi ha cambiato, mi ha reso migliore, mi ha insegnato il coraggio della poesia. Da diversi anni sono impegnato a teatro, con Antonella Ruggiero e Mark Harris nel recital Elettroshock in cui Antonella canta le canzoni sulla follia ed io recito un monologo e poesie inedite di Alda. A novembre sono stati pubblicati tanti libri per celebrarla, io preferisco festeggiarla il giorno della vita e non della morte, quindi a marzo, mese della poesia e della sua nascita, pubblicherò “ Fate l’amore” ( Aliberti) in cui racconterò del nostro incontro. 

Un’altra collaborazione importante nella tua carriera è quella con Lucio Dalla

Si, Lucio è stato un altro dono. Con Lucio e Marco Alemanno portammo a teatro lo spettacolo musicale “Il bene mio” , l’ultima data il 10 febbraio al teatro Petruzzelli di Bari, venti giorni prima del suo volo. Lo spettacolo  l’ho scritto con Raffaele Nigro con i consigli di Renzo Arbore e qualche intuizione visionaria dello stesso Dalla, era un viaggio nel vissuto artistico naif del cantore Matteo Salvatore ( cantautore folk che ha ispirato Guccini, Pino Daniele e Vinicio Capossela). Dalla mi ha insegnato molto, soprattutto l’umiltà e la curiosità. Lui è stato il Leonardo Da Vinci della musica. Credo che prima o poi ritornerà. Ho nel cassetto un copione dal titolo Il ragno, che ho scritto con Raffaele Nigro, la storia è ispirata alle canzoni di Dalla, prima o poi lo porterò in scena, 

Tu sei anche un poeta, hai scritto la trilogia dell’amore e delle inquietudini: La quinta stagione, L’ultima sequenza di un film di Jarmusch e Leonard Cohen è tornato.  Erri De Luca ha scritto sulla tua poesia: “ È l’amore di un barbaro che prova lo sgomento di farsi gentile. L’amore qui sbaraglia, spoglia e non assomiglia a niente prima. Il vocabolario qui è trattato da energia rinnovabile”. Alessandro Haber  invece ha detto “ La poesia di Cosimo Damiano Damato è potente, è commovente. Si respira musica nei suoi versi, densi di racconti, storie, metafore, parole. Storie profonde che parlano di tutti noi, ma vissute nei suoi sguardi. Sono poesie musicali, canzoni perfette che sfiorano la poesia di Bukowski”.    

Sulla mia carta d’identità c’è scritto poeta. Le parole di Erri e di Alessandro  mi commuovono. La poesia la devo anche alla mia musa Sibilla, una volta le ho scritto: non sono io il poeta, ma sei tu la poesia. 

La poesia  la porti anche a teatro, sei un reader, un narratore. Fra i recital ricordo Poeti con Morgan, Poetry Soundtrack con il premio Oscar Luis Bacalov, Piano Poetry con Sergio Cammariere, Se i delfini venissero in aiuto con Erri De Luca, “lettere d’amore” con Violante Placido,  “Soldato rock” con Eugenio Finardi, “Lezione d’amore” con Roberto Vecchioni, “ Parole sulla luna” con Erica Mou, La rivoluzione nell’anima” con Raf e Gabriella Labate,

Si, mi piace leggere versi, raccontate storie, le mie e quelle degli altri. L’ultimo recital “La rivoluzione nell’anima” l’ho scritto con Raf e Gabriella Labate, con loro condivido una profonda amicizia e immensa stima artistica. Abbiamo raccontato i grandi rivoluzionari: da Che Guevara a Greta Thumberg, fra versi, monologhi e le canzoni più civili e segrete di Raf. Erano anni che volevamo lavorare insieme ed è stata un’esperienza molto intensa e poesia. 

C’è anche la lunga collaborazione con Renzo Arbore

Renzo è un mio Maestro. I suoi consigli sono sempre preziosi. Mi ha insegnato molto. La sua generosità artistica è immensa. Un vero maestro di fantasia. Quest’anno gli ho dedicato un libro “ Renzo Arbore, fra napuletanite e consolazione” pubblicato da Dante & Descartes dello storico editore e libraio Raimondo Di Maio di Napoli. 

Fra i tuoi lavori più significativi c’è “Tu non c’eri” il film breve scritto da Erri De Luca che vede protagonisti Piero Pelù, Brenno Placido e Bianca Guaccero. 

Sì, è un lavoro a cui tengo molto, sia per la collaborazione con Erri che con Piero. Io sono cresciuto leggendo le storie di Erri De Luca e ascoltando  la musica dei Litfiba e dopo tanti anni, ritrovarsi a condividere con Erri e Piero una storia potente come Tu non c’eri è stata pura gioia. La storia racconta della resa dei conti fra un padre ed un figlio, una consegna di testimone generazionale. E’ stato impegnativo girarlo, arrampicati su una roccia e in pochi giorni. E’ stato emozionante anche portarlo poi in giro, in particolare siamo stato nel carcere femminile di Rebibbia, intenso anche l’incontro all’Università de L’Aquila. 

Erri De Luca, è con lui che hai firmato il libro “L’Ora X”, una storia di lotta continua, pubblicato da Feltrinelli, con i disegni di Paolo Castaldi.

Ho amato le storie di Erri De Luca, sin da “Non ora, non qui” ed oggi scrivere con lui per me è un vero dono. Ma prima di tutto c’è l’amicizia e la stessa visione del mondo. Sento molto L’ora X perché c’è dentro la mia Puglia con l’ambientazione di Taranto. Ho un sentimento di rabbia se penso che cinquant’anni hanno sradicato gli ulivi per impiantare quel mostro di fabbrica, leggendo Lotta Continua di allora, grazie all’archivio che la fondazione di Erri custodisce, ho compreso che  tutto era già scritto: le morti bianche e i veleni. Scrivendo questa storia, ho potuto respirare gli anni Settanta. È stata proprio un’esperienza sensoriale forte. Ho risentito le voci delle donne che reclamavano il diritto alla casa, l’odore dei lacrimogeni, il sapore del sangue che colava dalla fronte per via delle manganellate prese negli scontri con la polizia, le lacrime delle madri per i figli morti di veleni, il sudore degli studenti al fianco dei contadini e pescatori. L’Ora X nasce come una storia per il cinema, è arrivata prima la graphic novel e spero di poterne fare un film, Sebastiano lo immagino con il volto di Michele Riondino. Questa è una storia non solo civile ma di riscatto, i giovani di oggi non sono diversi dai giovani di allora, occorre combattere dalla stessa parte. Erri in quegli anni era stato proprio a Taranto per aprire la sede di Lotta Continua e così sono arrivati Sara e Sebastiano e gli altri personaggi, e la narrazione è ispirata sempre dai temi suggeriti dal quotidiano che abbiamo scelto di raccontare a cui si aggiunge un’invenzione del finale carica di metafore e poi c’è la poesia. Il disegnatore Paolo Castaldi ci è piaciuto subito, ci siamo confrontati su tutto, dopo gli studi dei personaggi ci siamo subito intesi e scambiati sempre idee per far sì che non fosse semplicemente una illustrazione della nostra storia, ma delle vere sequenze per inquadrature con una vera voce. La storia l’abbiamo scritta per metà a casa di Erri e per metà in Puglia.

Ed è per questo che lascio ai nostri lettori la Sinossi dell’opera. Erri De Luca, Cosimo Damato Damiano e Paolo Castaldi, vi aspettano in libreria. Fatevi un ottimo regalo di Natale!

Mentre vivono il loro amore all’ombra dell’Italsider di Taranto, Sara e Sebastiano lottano per un futuro equo e giusto, dove gli operai non siano più costretti a subire il cottimo e lo sfruttamento e dove le fabbriche siano un luogo di lavoro e diritti e non di morte, dove i pescatori e i contadini, che per secoli hanno vissuto con dignità di quel che il mare e la terra di Puglia riuscivano a donare loro, non siano relegati ai margini. Sara e Sebastiano fanno parte di una delle più importanti formazioni della sinistra extraparlamentare italiana, attiva tra la fine degli anni sessanta e la prima metà dei settanta. La loro militanza scorre tumultuosa tra i vicoli di Taranto, accompagnata, giorno dopo giorno, dagli articoli del quotidiano “Lotta Continua”, organo ufficiale dell’omonimo gruppo politico. Insieme a quella di tantissimi altri giovani sale forte la voce della loro protesta, fino al momento fatidico, atteso da sempre, fino allo scoccare dell’Ora X. Uno spaccato brutalmente reale dell’Italia delle lotte operaie attraverso il filtro di uno dei più influenti quotidiani politici della nostra Storia, nato ufficialmente il 1° novembre 1969, in pieno “autunno caldo”.  Una storia politica e poetica sullo sfondo della nascita di lotta continua.

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