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INTERVISTA A FABIO MASSA IL SUO “MAI PER SEMPRE” è ARRIVATO NEI CINEMA ITALIANI QUALCHE MESE FA…

Fabio Massa per Real Inside. Si racconta a cuore aperto.

Fabio Massa, attore, regista, sceneggiatore e produttore. Un’artista a 360 gradi. Possiamo dirlo, vero?! Un amore per il cinema innato che ti ha portato proprio al cinema per raccontarci una nuova ed incredibile storia. Come nasce “Mai per sempre?”

Ti ringrazio per la bella presentazione. Io mi definirei, molto più semplicemente, un artigiano del cinema. Un piccolo, meticoloso, narratore che cerca di portare le sue storie al cuore delle persone. Un amore che non nasce subito, ma che con il tempo si è affermato ed è, ad oggi, l’amore più forte della mia vita, se escludiamo l’amore eterno per la mia famiglia.

Ho sempre cercato di migliorarmi, di dire e dare tutto quello che avessi dentro per fare al meglio il mio lavoro. Spero di averlo fatto fino ad adesso e di continuare così. Un mestiere complicato, unico, bellissimo. E così è nato “Mai per sempre”. Dopo “Aeffetto domino” che mi ha portato in giro per il mondo e a cui devo molto, è arrivata una nuova esigenza, quella di raccontare i coni di luce e di ombra possibili in ognuno di noi. Quando incontrai Demetrio Salvi, il mio co-sceneggiatore, per scambiare idee sul mio secondo film, avevo appuntata in un foglietto solo l’ultima scena di quello che poi sarebbe diventato Mai per sempre. Da lì il percorso è stato a ritroso, scavando per cercare i demoni di ogni personaggio che veniva fuori. In seconda battuta, si è aggiunto anche Diego Olivares, autore di “Veleno”, film selezionato al festival di Venezia qualche anno fa.. Se dovessi descrivere il film, mi piacerebbe usare le parole con cui l’ha definito Elettra Ferraù, responsabile dell’annuario del cinema: “un film forte, crudo e a tratti struggente”. Una storia di amicizia, di amore e di eterna lotta tra bene e male. C’è Luca, un ragazzo napoletano di famiglia benestante che cerca una felicità fatta di famiglia e lavoro onesto. Per questi sogni ha lasciato la sua città e ha aperto un’officina meccanica con il suo miglior amico, Antonio, e si è innamorato di Maria, che è ucraina, e con la quale tutto sembra possibile; ma il passato torna a chiedere il conto e sulla strada per la felicità di Luca si mettono molti ostacoli. Tutto, piano piano, si trasformerà in un rimorso, perché “Non doveva andare così..”

Abbiamo visto sul set insieme a te tanti attori bravissimi. Come e con quale entusiasmo hai lavorato con loro?

Ho avuto la fortuna di dirigere un cast davvero eccezionale. Un cast di attori (Cristina Donadio, Gianni Parisi, Gianni Ferreri, Massimiliano Rossi, Massimo Bonetti, Yulya mayerchuk, Emiliano de Martino e Benedetta Valanzano) che hanno dato il cuore per questo film! Con alcuni di loro avevo già lavorato in precedenza su qualche mio progetto (con la Donadio per esempio eravamo madre e figlio nel mio precedente “Aeffetto domino”) o in progetti di altri (Gianni Ferreri, ad esempio, nel film di Pasquale Falcone “E se mi comprassi una sedia”) con tutti gli altri ho avuto modo di scoprire quanto il loro essere fosse vicino ai personaggi che abbiamo scritto. Sono molto contento. Tutti gli attori hanno sposato questo lavoro e regalatomi il massimo impegno. Purtroppo il covid ci ha bloccati ad aprile e poi siamo usciti il 24 settembre in un momento che, anche se le sale erano aperte, la gente aveva ancora paura. Il tour con gli attori si è fatto ma molto più protetto. Dopo la prima alla casa del cinema di Roma abbiamo incontrato il pubblico in varie città d’ Italia… è stata una bella avventura. Poi la seconda fase del covid ha interrotto la distribuzione. Adesso siamo in attesa di capire per tv o piattaforma cosa succederà.

Ha già vinto diversi premi il film. Vuoi raccontarci di qualcuno in particolare?

Il film in un anno ha vinto più di trenta premi, nazionali ed internazionali. Questo ci ha permesso sicuramente di essere notati e di aprire nuove strade di distribuzione per il film. Abbiamo vinto in tantissimi paesi del mondo e sono contento per i tanti premi che il cast tecnico ed artistico ha portato a  casa. Per me ogni premio è importante. E’ una sorta di pacca sulla spalla che ti fa capire che, probabilmente, stai percorrendo la strada giusta. Per quanto mi riguarda, proprio personalmente parlando, mi ha reso molto orgoglioso il premio come migliore attore al galà fiction e tv che ho ricevuto (on line) qualche mese fa e aspetto tempi migliori per ritirare il mio premio. Anche se, ripeto, sono molto orgoglioso di tutti i premi vinti. Forse quelli “Miglior film” (vinti a New York, Los Angeles etc…) rappresentano la compiutezza di un film corale che vuole comunicare il suo esistere.

E’ sicuramente un anno difficile per il teatro, il cinema e per gli artisti in varie forme e generi di spettacolo. Cosa ha cambiato in te?

La pandemia ci ha toccati ad ogni livello. Credo di fare un discorso generale se penso alle persone che sono andate via proprio per questa malattia non mi va di parlare di “personale”. Siamo già fortunati ad essere qui e parlarne con rispetto e con, comprensibile, paura.  Poi ovviamente mi rendo conto che la vita continua e che dobbiamo guardare avanti con grande volontà, forza e speranza. E’ un momento complicato a livello mondiale. Ma non dobbiamo arrenderci. Spero che il vaccino, e la sua, SPERIAMO presta, somministrazione all’intera umanità, possa far ripartire i meccanismi di serenità e di amore che ci connotavano prima del 2020. Non riesco ad immaginare un mondo fatto ancora di mascherine, di “gomiti” e non di abbracci, di pensieri e non di azioni. Ovviamente questa condizione ha fatto sì che anche il lavoro avesse un contraccolpo. Molti set si sono fermati. I più importanti, applicando regole importanti, sono riusciti ad andare avanti e terminare progetti. Probabilmente in questa fase, dobbiamo capire che per andare avanti bisogna “convivere alla meglio” con questo virus, per fare in modo da non bloccare l’intera popolazione mondiale in ogni settore, con la speranza che sia presto un brutto ricordo da cancellare.

Da poco papà e già hai un bimbo richiesto sui set! Un papà ed una mamma fortunati e felici?

Christian è la mia luce. Il mio ometto. Il mio amore. Un piccolo aneddoto: un video del suo compleanno, in pandemia, è stato scelto dal maestro Salvatores tra i filmati del suo nuovo film “Fuori era primavera”., basato sul Covid. Un bel riconoscimento che renderà eterno un momento paradossale: dovevamo andare a Disneyland per il suo compleanno, il giorno dopo il mio, ed invece ci siamo trovati chiusi in casa con tutti i parenti in videochiamata per soffiare insieme le candeline. Anche questi ricordi non andranno mai via. Siamo una famiglia serena e negli occhi di nostro figlio viene fuori, credo, questo stato di tranquillità. La felicità in fondo cos’è? Il “momento” in cui alzi gli occhi al cielo e dici “grazie!”. A chiunque tu lo dica, vuol dire che non vorresti essere altrove, ed io sono proprio al mio posto adesso.

Quali sono i prossimi progetti di Fabio Massa?

Da buon napoletano, porta avanti il detto “non è vero ma ci credo”. Quindi preferisco progettare nella mia testa ma non dare niente già per certo. In questo periodo poi dove tutto è precario. In effetti alle porte ci sono due progetti, uno di questi internazionale. Vediamo il futuro cosa ci riserverà. Al momento pare ci sia anche un altro lavoro in pentola, in Italia. Promesso che sarete informati su tutti i miei progetti, attoriali, registici e autoriali. Grazie di cuore per la vostra attenzione ed un saluto a tutti i lettori.

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