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Giornata positiva ma dalla Germania arrivano nuove nuvole, forse

Giornata positiva quella di ieri per le azioni europee e statunitensi, in attesa della riapertura asiatica.

L’Eurostoxx ha guadagnato il 2,10%, Milano lo stesso, Francoforte un po’ di più (2,50%), Londra l’1,7%, l’S&P lo 0,90%, il Nasdaq l’1,1% e il Dow lo 0,6%. Il VIX ha perso il 6,6%.

Lo spread tra il btp e il bund è aumentato sino ad arrivare a 242 punti dopo l’uscita della Corte federale tedesca che ha chiesto alla BCE di dare prova di coerenza tra strategia adottata e mandato altrimenti, semplicemente, diffida la Bundesbank ad astenersi ad acquistare i titoli da questa emessa. In pratica è accaduto che qualche tempo fa un gruppo di imprenditori ed economisti tedeschi si sono “preoccupati” circa la bontà delle operazioni della BCE in termini di espansione monetaria e hanno presentato le proprie istanze alla Corte. Quest’ultima, evidenziando che assolutamente la questione non sia attinente alle soluzioni della BCE per contrastare gli effetti negativi della pandemia in corso, ha segnalato, con grande tempismo, che sia il governo che il parlamento tedesco hanno violato la Costituzione quando non si sono opposti alla BCE sul lancio del QE anni fa.

Clemens Fuest, Presidente dell’IFO Institute, organismo di ricerca ed analisi economica della Germania ha detto che tale decisione limiterà il margine di azione della BCE nell’acquistare titoli di Stato dei Paesi a più alto debito e che quindi ci sarà uno svantaggio per l’Italia.

Te pareva.

Faccio presente che in serata la BCE ha diramato una nota in cui dice che “Il Consiglio direttivo resta pienamente impegnato, nell’ambito del suo mandato a fare tutto il necessario” per centrare i suoi obiettivi di inflazione e affinchè le misure di politica monetaria decise per centrarli “vengano trasmesse a tutte le parti dell’economia e le giurisdizioni dell’area euro”. Inoltre, ha evidenziato che “la Corte di Giustizia dell’Unione ha sancito nel dicembre del 2018 che la BCE sta operando nell’ambito del suo mandato”.

Per il nostro Ministro dell’Economia la questione non avrà conseguenze sull’Italia e che “la Bundesbank continuerà ad essere parte attiva della politica monetaria europea e continuerà ad acquistare titoli”.

L’ha detto per tranquillizzare? Probabile. Fatto sta che lo spread è aumentato e così anche la noia di fronte a queste situazioni. A furia di guardare sempre e solo (legittimamente eh!) al proprio orto, faremo tutti una brutta fine.

Il petrolio sta riprendendo a salire ormai da qualche giorno e Trump ha twittato: “I prezzi del petrolio si muovono bene in rialzo, con la domanda che riparte!”.

Negli Stati Uniti, il debito delle famiglie americane è cresciuto dell’1,1% nel primo trimestre del 2020 ai massimi storici. Si tratta del 23esimo trimestre consecutivo di crescita del debito. Come emerge dal rapporto stilato trimestralmente dalla Federal Reserve di New York, nei tre mesi iniziali del 2020, il dato e’ aumentato di 155 miliardi di dollari a 14.300 miliardi di dollari, circa 1.700 miliardi più del massimo di 12.680 miliardi di dollari toccato prima della crisi finanziaria del 2008-09.

Non una buona notizia.

A domani con la Tazzulella e buon caffè!

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Scritto da Vincenzo Lettieri

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