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Gli aerei sono in difficoltà e per il nostro Paese ci sarà tanto lavoro da fare

Stamani facciamo un brevissimo punto sul mondo aeronautico e, dunque, su tutto ciò che lo circonda. Come sapete, a causa dei limiti imposti dal lockdown prima e dalle restrizioni all’entrata in diversi Paesi poi, oltre che da quelli che ci autoimponiamo per via della paura, per le compagnie aeree è un brutto momento. Si riteneva che con la stagione estiva potesse esserci un incremento del fatturato ma, nei fatti, così non è stato e lo dimostrano anche i bassissimi prezzi che potete trovare per acquistare un biglietto.

Secondo i dati diffusi da Eurocontrol, l’agenzia europea per il trasporto aereo, riportati dal Sole24Ore, i voli sono stati il 55% in meno rispetto al 2019, con un impatto negativo sul fatturato per 420 milioni di euro. Non stanno meglio gli aeroporti che finora hanno perso il 64% dei passeggeri e il 67% del fatturato rispetto allo scorso anno mentre il 35% degli aerei è ancora a terra. Per non parlare del tema occupazionale che è centrale in questo momento assieme alla sopravvivenza di certe aziende, tra cui quelle più piccole e deboli.

Se ci pensiamo, per Alitalia lo scenario è davvero sfortunato. Era già sconfortante di suo, ma in questo momento è davvero complesso e la realtà avrà presa sulle decisioni da assumere a livello politico.

L’Ocse prevede per il pil italiano quest’anno un calo del 10,5%. Una stima migliore, se così si può definire, rispetto all’iniziale -11,3%. Il dato e’ il peggiore tra i big industrializzati e il terzo peggiore nel G20, dopo Argentina e Sud Africa. Per il 2021 le attese puntano ora a +5,4% da +7,7%, con una revisione di -2,3 punti, che e’ la piu’ ampia tra i maggiori Paesi.

Nella Ue, la stima per la Germania passa per il 2020 a -5,4% (+1,2 punti rispetto a giugno) e a +4,6% per il 2021 (-1,2). Per la Francia il pronostico aggiornato e’ di -9,5% quest’anno (+1,9) e di +5,8% il prossimo (-1,9). Gli Usa dovrebbero contenere la recessione a -3,8% (+3,5 punti rispetto alle stime di giugno) nel 2020 e rimbalzare di +4% (-0,1 punti) nel 2021.

Nelle linee guida del Piano nazionale di ripresa e resilienza trasmesso ieri al Parlamento si legge che “Il debito pubblico dell’Italia e’ il secondo piu’ elevato dell’Ue in rapporto al Pil dopo la Grecia. Secondo le previsioni, a fine 2020, subira’ un incremento di oltre 20 punti percentuali, a causa della pandemia e delle ingenti misure di sostegno ai redditi, alla liquidita’ e all’occupazione attuate, nel corso dell’anno con i provvedimenti di urgenza del Governo, il cui impatto stimato sull’indebitamento netto della Pa e’ pari a 100 miliardi, il 6% del Pil. Una crescita forte e stabile del Pil e’ essenziale per assicurare la sostenibilita’ del debito pubblico e della situazione sociale del Paese. A sua volta, la crescita richiede piu’ elevati investimenti pubblici e una maggiore competitivita’ di sistema per attrarre gli investimenti privati sia nazionali che esteri”.

In Europa, la presidente Ursula von der Leyen ha confermato la proposta di ridurre almeno del 55% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 dall’attuale 40%. In aiuto a questo obiettivo dovrebbe arrivare il Next Generation il cui 37% sara’ investito in progetti verdi.

Flash:

  • Ad agosto scorso la produzione industriale russa e’ scesa del 7,2% su base annua.
  • Barilla ha scelto la tecnologia Microsoft per supportare digitalmente il piano di rientro in ufficio dei dipendenti italiani.
  • Il colosso spagnolo dell’abbigliamento Inditex, proprietario del marchio Zara, ha registrato un utile netto da 214 milioni di euro nel secondo trimestre grazie a una forte ripresa delle vendite.
  • CDP sostiene la ricerca e l’innovazione di Prima Industrie, leader dei sistemi laser per applicazioni industriali, con un finanziamento di 12,5 milioni di euro.

Buona giornata e buon caffè!

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Scritto da Vincenzo Lettieri

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