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Il verde e la Fed

Giornata caratterizzata dal verde quella di ieri sui mercati internazionali.

Il nuovo intervento delle banche centrali, dagli Stati Uniti al Giappone, il dato migliore delle attese sulle vendite al dettaglio negli Usa e il piano infrastrutturale allo studio su entrambe le sponde dell’Atlantico hanno messo le ali ai mercati azionari.

Ha giocato un ruolo importante sulle performance di ieri anche lo studio dell’universita’ di Oxford che testimonia l’efficacia del desametasone, un farmaco a base di steroidi nel trattamento dei pazienti colpiti dal nuovo coronavirus.

Negli States, Powell, parlando al Congresso, ha detto che “finché il Paese non sarà sicuro che la pandemia Covid-19 sia stata contenuta, è improbabile una completa ripresa” dell’economia. Inoltre, ha sottolineato che “i livelli di produzione e occupazione rimangono molto al di sotto di quelli pre-pandemia e permangono significative incertezze sui tempi e sulla forza della ripresa”, dovute “all’incertezza sul percorso della malattia e sugli effetti delle misure per contenerla”.

Ancora: “più dura è la recessione, maggiore possono essere i danni a lungo termine dovuti alla perdita permanente di posti di lavoro e alla chiusura delle attività”, ha aggiunto Powell che ha indicato le piccole imprese, definite “il cuore” dell’economia USA, come quelle più a rischio.

“La pandemia presenta molti rischi per le piccole imprese”, ha infatti evidenziato il numero uno della Fed, ricordando che “se un’azienda di piccole o medie dimensioni diventa insolvente perché l’economia si riprende troppo lentamente, si perde molto più di quel semplice business. Queste aziende sono il cuore della nostra economia e spesso incarnano il lavoro di generazioni”.

Da qui la scelta della Banca Centrale di aiutarle con il programma di prestiti Main Street, che prevede fino a 600 miliardi di dollari di prestiti alle imprese con un massimo di 15.000 dipendenti o con ricavi fino a 5 miliardi.

A preoccupare è anche la maggior sofferenza economica delle fasce più deboli della popolazione che la Fed non è in grado di aiutare direttamente come fa il Congresso con aiuti e sovvenzioni dirette alle famiglie, misure che per Powell possono fare la “differenza fondamentale” nel limitare i danni.

“Le famiglie a basso reddito hanno registrato, di gran lunga, il più forte calo dell’occupazione, mentre le perdite di posti di lavoro di afroamericani, ispanici e donne sono state maggiori di quelle di altri gruppi”, ha aggiunto Powell.

“Se non contenuta e invertita, la recessione potrebbe ulteriormente ampliare le differenze di reddito che lunga espansione aveva limato”, ha concluso, confermando che la Fed continuerà a fare tutto ciò che è in suo potere per favorire la ripresa, senza però dare ulteriori specifiche.

Flash:

  • Abi, sofferenze in calo ad aprile (non c’è ancora effetto covid);
  • Conad diventa leader della gdo in Italia;
  • Nel cda di Kering è entrata Emma Watson, attrice di Harry Potter.

Buon caffè e buona giornata.

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Scritto da Vincenzo Lettieri

Mes (ora no) e disoccupazione. Gli Stati Generali, le aziende, i lavoratori e la borsa.

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