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Produzione industriale, riaperture e Arabia Saudita

Non propriamente una giornata esaltante quella di ieri sui mercati europei. L’Eurostoxx ha perso lo 0,84%, il FTSE MIB lo 0,33%, il DAX lo 0,73%, il CAC 40 l’1,31%, l’IBEX 35 l’1,63% e il FTSE 100 ha chiuso praticamente invariato rispetto a venerdì scorso (+0,06%).

La situazione non è stata sicuramente paragonabile a quelle registrate nel corso della scorsa settimana nemmeno negli Stati Uniti dove, a prescindere dal Nasdaq (+1%), il resto degli indici ha conseguito una performance positiva ma dalle dimensioni contenute.

Cominciano ad allentarsi un po’ dappertutto le misure di lockdown imposte a marzo e c’è forte attesa circa i risultati a cui si giungerà nei prossimi giorni quando, alla conta dei contagi, capiremo come saranno andate le cose e i governi decideranno di conseguenza. Guardiamo, dunque, a questo momento con forte fiducia sperando che da parte di ciascuno di noi possa essere assunto l’atteggiamento giusto per una ripartenza degna di questo nome.

In Italia è stato comunicato dall’Istat il dato circa la produzione industriale di marzo (-28,4% su mese e -29,3% tendenziale). L’indice destagionalizzato mensile della produzione è diminuito in tutti i comparti: beni strumentali (-39,9%), beni intermedi (-27,3%), beni di consumo (-27,2%) ed energia (-10,1%). Tutti i principali settori di attività economica registrano variazioni tendenziali negative. Le più rilevanti sono quelle della fabbricazione di mezzi di trasporto (-52,6%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-51,2%), della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (-40,1%) e della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-37,0%) mentre il calo minore si registra nelle industrie alimentari, bevande e tabacco (-6,5%).

Rimanendo ancora in Italia, secondo gli analisti di Cerved, le imprese italiane perderanno tra i 348 e i 475 miliardi di fatturato nel 2020 e tra i 161 e i 196 nel 2021 rispetto alle tendenze previste prima della pandemia. Le prospettive rispetto a quelle elaborate marzo sono peggiorative. L’ipotesi migliore, infatti, è passata da un calo del fatturato del 7,4% a -12,7% (348 miliardi in meno invece di 220). Il rimbalzo attualmente stimato nel 2021 non permette più di tornare oltre i livelli del 2019 (-2,9%, contro il +1,5% delle precedenti previsioni), mentre lo scenario più pessimistico è sostanzialmente in linea con le proiezioni di marzo (-18%). Questi andamenti implicano cadute del Pil comprese tra -8,2% e -12% nel 2020. Tra i settori per cui si prevede per il 2020 il maggior calo di fatturato rispetto al 2019 si trovano, nello scenario ‘soft’, attività di proiezione cinematografica (-65%), trasporto aereo di passeggeri (-50,8%), agenzie viaggi, tour operator e alberghi (-43% circa), organizzazione di fiere e convegni (-40%) e ristorazione (-33,8%), a fronte del +35% del commercio online, +16,8% della fabbricazione di respiratori artificiali e +10,7% di supermercati e discount. Dati che nello scenario hard peggiorano ancora, persino del 10-15% per i settori più in crisi.

Notizia rilevante in merito al petrolio.

Il ministero saudita dell’Energia ha fatto sapere di aver chiesto all’azienda petrolifera di Stato, Aramco, di ridurre la sua produzione di un milione di barili al giorno a partire dal mese di giugno. La mossa rientra nel tentativo di sostenere il prezzo del petrolio.  

L’Arabia Saudita, infatti, sta lanciando un piano di austerità per aggiustare i conti pubblici in dissesto per il forte calo del prezzo del petrolio. Nel dettaglio, verrà triplicata l’IVA al 15% e verrà sospeso un sussidio di indennità ai cittadini meno abbienti.

Prima di lasciarvi vi elenco un po’ di flash:

  • La societa’ francese di componentistica per auto Novares e’ stata messa in amministrazione giudiziaria a causa delle difficolta’ emerse con la crisi provocata dal Covid-19 e cerca candidati per il suo salvataggio.
  • L’Argentina ha ufficialmente prolungato fino al 22 maggio i termini per trovare un accordo sulla ristrutturazione del debito con i suoi creditori internazionali. 

Buon caffè e buona giornata!

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Scritto da Vincenzo Lettieri

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