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Automotive, banche e resilienza

Lo aveva già segnalato il Ministro Gualtieri l’altro giorno quando, presentando la legge di bilancio 2021, ha riferito che le poche nuove assunzioni sono una delle principali ragioni per cui non cresce l’occupazione. Infatti, ieri è arrivata la conferma dall’INPS: le assunzioni dei privati nei sette mesi del 2020 sono state 2.919.000 ovvero il 38% in meno rispetto al medesimo periodo del 2019. La contrazione, particolarmente negativa nel mese di aprile (-83%), risulta progressivamente attenuarsi fino a luglio (-20%). Il calo ha riguardato tutte le tipologie contrattuali, risultando pero’ particolarmente accentuato per le assunzioni con contratti di lavoro a termine (intermittenti, somministrati, a tempo determinato).

In Francia peggiora la fiducia delle imprese manifatturiere nel mese di ottobre. Secondo l’INSEE, l’ufficio statistico nazionale francese, l’indice che la misura è sceso a 93 punti dai 94 di settembre e risulta inferiore alle attese degli analisti che avevano previsto un livello di 96 punti.

Negli USA, la speaker della Camera, Nancy Pelosi, ha riferito che un accordo sul piano di aiuti alle famiglie e alle imprese “e’ vicino” anche se per avere una proposta di legge “ci vorra’ un po’ di tempo”. Sul fronte dei sussidi di disoccupazione c’è una buona notizia: la scorsa settimana, le richieste sono diminuite di 55.000 unita’ a 787.000, contro stime per un dato a 875.000.

In Europa e nel Regno Unito sono stati prodotti oltre quattro milioni di veicoli in meno con una perdita di circa 122 miliardi di euro e previsioni di vendita in calo del 25% per l’intero 2020.  “La pandemia è chiaramente il più grande rischio singolo mai affrontato dall’industria automobilistica – ha affermato il presidente di Acea e Ceo di Fca, Michael Manley –. Sta aggiungendo enormi pressioni sul nostro settore in un momento in cui sta affrontando cambiamenti tecnologici fondamentali. A questo si aggiunge la prospettiva di una Brexit senza accordi. Abbiamo urgente bisogno di trovare soluzioni con il minimo danno a posti di lavoro e investimenti, mantenendo allo stesso tempo una forte attenzione alla sfida climatica. Il piano climatico 2030 recentemente proposto dalla Commissione europea richiederà enormi investimenti aggiuntivi da parte nostra in questo momento difficile. Tuttavia i nostri investimenti da soli non saranno mai sufficienti. Se vogliamo che la mobilità a emissioni zero diventi una possibilità reale per tutti gli automobilisti europei abbiamo anche bisogno di una vasta rete di punti di ricarica e stazioni di rifornimento in tutta l’Ue, insieme ad incentivi economicamente sostenibili”.

Ieri il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel corso della seconda Baffi Carefin Conference ha segnalato la necessità di assicurare, di fronte alla concreta possibilità di un aumento di perdite su crediti per le banche, la capacità di resilienza del sistema bancario. “Poichè si prevede – ha spiegato – che ulteriori perdite sui crediti si concretizzeranno nei prossimi mesi, diverse banche hanno già iniziato ad aumentare gli accantonamenti in misura sostanziale. E’ certamente auspicabile un approccio prudente agli accantonamenti nella fase attuale”. “Guardando al futuro – ha aggiunto – è fondamentale che le autorità di vigilanza e di regolamentazione raggiungano un equilibrio tra l’evitare restrizioni procicliche al credito e il mantenere pratiche di gestione del rischio sicure e lungimiranti”. “Questo shock senza precedenti” della crisi Covid – ha osservato il Governatore – “potrebbe causare qualche vittima fra le banche”, sottolineando come le banche “sono entrate nella crisi con una posizione di capitale e di liquidità più forte rispetto alla precedente” e le autorità di vigilanza hanno preso delle misure come il divieto di dividendi ma la prevedibile crescita dei crediti deteriorati deve spingere le banche “a incrementare gli accantonamenti” non nascondendo gli Npl e in Europa devono essere varate iniziative per il varo di veicoli appositi per gestire tali crediti e per modificare le norme sul tema. “In Europa – ha sottolineato ancora Visco – si discute di iniziative mirate a creare o a migliorare il funzionamento di società focalizzate sulla gestione degli Npl (asset management companies, o ‘bad bank’). Potrebbero essere valutate favorevolmente le proposte che prevedono anche la possibilità per gli investitori privati di partecipare al capitale di queste società”.

In un’intervista a Il Foglio di ieri, Corrado Passera, riferendosi alla materia Npl, ha detto: “Se sapremo usare bene il bilancio pubblico e i fondi europei, la recessione potrà essere più breve e non così grave. L’ammontare dei nuovi crediti deteriorati, che sicuramente crescerà, dipenderà da come sapremo rilanciare le nostre economie, contenere e gestire i contagi e anche dalla qualità delle regole di vigilanza bancaria.(…) L’ondata di Npl è uno tsunami che può essere almeno in parte evitato se usciamo dalla logica dei bonus a pioggia per incentivare tutte le misure che creano un effetto leva sull’economia come gli investimenti in innovazione, Industria 4.0, le garanzie pubbliche sul credito alle pmi, i premi fiscali alle nuove assunzioni, l’apprendistato a tutte le età o le patrimonializzazioni come l’Ace.”.

Flash:

  • Hermes ha visto le sue vendite, nel III trimestre, superare quota 1,8 miliardi di euro grazie alla notevole performance asiatica;
  • Presentata a Torino la nuova gamma della Fiat 500 elettrica.

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Scritto da Vincenzo Lettieri

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