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Cina e USA: PMI vs statistica. L’Europa ci prova.

Il primo aprile del 1748 Pompei tornò alla luce grazie agli scavi decisi all’epoca da Carlo di Borbone. Torneremo presto a rivisitare le meraviglie della nostra Italia. Nel frattempo ben svegliati a tutti voi!

La giornata di ieri ha segnato per gli Stati Uniti il peggior trimestre dal 2008. Addirittura l’S&P 500 ha fatto registrare una delle peggiori performance a livello trimestrale dal 1938.

In Cina i PMI di marzo hanno fatto segnare un rimbalzo davvero notevole: Chinese Composite PMI  53 vs 28,9 precedente, PMI manifatturiero 52 vs 35,7 e PMI non manifatturiero 52,3 vs 29,6 precedente. Nonostante questo rimbalzo e le buone notizie sul fronte sanitario, per la Banca Mondiale la Cina “potrebbe fermarsi” e subire un brusco crollo dell’economia nei prossimi mesi (nel migliore degli scenari rallenterebbe al 2,3% rispetto al 6,1 del 2019 che era già “basso” rispetto agli standard). L’eventuale arresto del colosso asiatico metterebbe a rischio povertà oltre 11 milioni di persone.

In Europa, nonostante le polemiche sul fronte politico, la situazione sui mercati ieri è stata positiva e la Commissione Europea starebbe preparando una proposta di regime di assicurazione Ue che potrebbe basarsi su 80-100 miliardi di euro per aiutare gli Stati a fronteggiare la disoccupazione che rischia di diventare di massa in assenza di interventi pubblici (Financial Times). Lo schema, in pratica, si fonderebbe su prestiti ai governi per finanziare regimi simili a quello tedesco che sostiene il lavoro a orario ridotto. Si tratta in sostanza di una cassa integrazione parziale. I prestiti Ue sarebbero sostenuti da garanzie fornite da fondi non destinati del bilancio Ue e potenzialmente da garanzia degli Stati.

Goldman Sachs ieri ha pubblicato un rapporto dove si legge: “l’outlook fiscale è peggiorato drasticamente in tutta l’eurozona e data la violenza della recessione e le misure fiscali prese in risposta ci aspettiamo ora un ampio aumento dei deficit e del debito”. La banca americana prevede che il deficit possa salire al 10% del PIL in Italia e Spagna, al 7% in Francia, e infrangere chiaramente la regola tedesca dei limiti all’indebitamento. “Questo spingerebbe il debito al 160% del PIL in Italia e a circa il 120% del PIL in Spagna e Francia. Questo deterioramento dell’outlook fiscale solleva timori circa la sostenibilità fiscale nel sud dell’Europa”. A questo riguardo sottolinea l’importanza della condivisione del rischio: “ci aspettiamo che i paesi dell’eurozona troveranno un accordo sull’utilizzare una linea di credito del Mes con una condizionalità limitata che, insieme all’Omt, sarebbe in grado di offrire un backstop efficace per l’eurozona. Nel frattempo ci aspettiamo che il programma di acquisti pandemici di emergenza della Bce contribuisca alla sostenibilità del debito contenendo i rendimenti dei bond nel Sud dell’Europa”.

Vedremo cosa accadrà!

Nel frattempo in Italia ieri è stata la giornata di Confindustria che ha dichiarato che ogni settimana di stop costerà al Paese lo 0,75% del PIL (oltre dieci miliardi di euro a settimana). Il Presidente Boccia ha detto: “Abbiamo davanti a noi una guerra, quella al virus e poi ne abbiamo un’altra da vincere, quella economica. E’ giusto essere preoccupati oggi, ma accanto alla preoccupazione ci vogliono resistenza e passione e non rabbia. Serve la cultura. L’Italia deve superare le sue preoccupazioni immediate e cominciare ad avere quello spirito propositivo che vedo anche nei milioni di ragazzi che frequentano Giffoni”. “L’Italia e l’Europa devono capire che siamo in una economia di guerra. Ci siamo già. Abbiamo negozi chiusi ed aziende ferme. Ma dobbiamo pensare a cosa fare per sopravvivere economicamente. La nostra proposta è semplice: aiutiamo le imprese attraverso un fondo di garanzia che permetta alle banche di dare credito a breve. Le banche sostengono le imprese per i costi fissi minimi attraverso le garanzie di Stato. Questo debito di guerra si deve trasformare in un debito a trenta anni, proprio come accade nelle economie di guerra. Ne usciremo con più debito, ma sarà sostenibile e così trasformeremo la preoccupazione in speranza, dando una prospettiva al tessuto produttivo”. “Serve subito un nuovo Piano Marshall. Il piano Marshall è servito per ricostruire strade o case di un’Italia distrutta. Oggi non ci sono macerie fisiche, ma c’e’ un attacco senza precedenti all’economia del Paese attraverso il virus. Il lavoro è il primo fattore di coesione nazionale e quando tutto questo sarà finito occorrerà più politica, più politica innovativa e più competenza. Il governo- deve essere immediato negli interventi. Dobbiamo evitare un mostro che è peggio della recessione: la depressione che potrebbe diventare un attacco al futuro soprattutto per le giovani generazioni”.

News importanti dagli Stati Uniti.

La Federal Reserve ha deciso di soccorrere altre banche centrali a cui “offrirà” dollari per facilitare il funzionamento dei mercati finanziari. Nel dettaglio questa nuova azione della Fed consentirà ai partecipanti di scambiare in via momentanea Treasury per dollari, che saranno poi messi a disposizione delle istituzioni nelle giurisdizioni in cui operano le banche centrali. Il programma si aggiunge alle linee swap siglate con diverse banche centrali all’inizio del mese che consentono, invece, alla Fed di prestare dollari a fronte delle valute delle altre banche centrali.

Goldman Sachs prevede un crollo dell’economia americana nel corso del secondo trimestre 2020 del 34% e un balzo della disoccupazione al 15% entro la metà dell’anno. Tuttavia considera anche che la ripresa nel terzo trimestre sarà molto più forte con un tasso di espansione al 19%.

Dati davvero notevoli e difficili da metabolizzare di mattina presto. Ci proveremo.

Nel frattempo la solita carrellata di notizie flash:

  • John Elkann e il Board di FCA rinunciano al compenso per tutto il 2020;
  • Dubai inietta capitale in Emirates;
  • l’FMI esprime dubbi sulla situazione delle banche (ne avevamo parlato la scorsa settimana anche noi nel famoso elenco di “domande” a Conte appositamente immaginate);
  • FederlegnoArredo e Salone del Mobile.Milano, con il fondamentale supporto di VNU Exhibition Asia (organizzatore insieme a FLA China del Salone del Mobile.Milano Shanghai), grazie alla mobilitazione di tutto il mondo del design e dell’industria dell’arredo cinese hanno raccolto presso l’Ambasciata di Pechino 545.000 mascherine (di tipo chirurgico e di tipo FFP2, FFP3, KN95 e N95), che verranno consegnate alla Croce Rossa Italiana;
  • niente dividendo anche per Ubi e BPM;
  • top management di Unicredit rinuncia al bonus 2020.

Buona giornata!

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Scritto da Vincenzo Lettieri

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Elogio del Brachino