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Con zucchero? Senza, grazie. Ma dammi quella “zeppola” che ieri è stata dura.

Tazzulella Milanese

Tazzulella Milanese è nata ieri nel giro di pochi minuti, mentre prendevo il mio secondo caffè della giornata (erano le 10 del mattino più o meno). L’idea è nata dalla volontà di non buttar via tempo ed energie che nel corso del giorno (di sera in genere) dedico nel mettere insieme le principali news annotandole sul mio diario che poi riprendo quando scrivo il mio oramai consueto articolo che, ogni quindici giorni, leggete sempre qui su realinside.it.

Alessandro ha colto con entusiasmo l’idea, Ludovico ha fatto il resto (senza di lui saremmo persi!) ed eccoci qui, in questo nostro primo appuntamento.

Tazzulella richiama al caffè (ovviamente!), al primo caffè della giornata. Magari al secondo per chi è particolarmente mattiniero. Racchiude quelle che pensiamo siano le principali notizie sugli accadimenti economico-finanziari del giorno precedente ed essendo Milano il centro in Italia per tali questioni abbiamo fatto diventare questa benedetta tazzulella milanese, sperando che i nostri conterranei più “integralisti” ci perdoneranno.

Quella di ieri è stata una giornata davvero dura sui mercati mondiali. Milano ha perso l’1,27%, Francoforte il 5,47%, Parigi il 5,94%, Londra il 4%. Per non parlare poi degli Stati Uniti: S&P500 -5,18%, Nasdaq -4,70%, Dow Jones -6,30%. In Asia la situazione è stata “relativamente” migliore nella negatività: Nikkei -1,68% e Shanghai -1,83%.

Buona la performance a Milano dei comparti alimentare (+10,03%), telecomunicazioni (+8,70%) e chimico (+4,44%). Nel listino, le peggiori performance sono quelle dei settori tecnologia (-12,72%), servizi finanziari (-7,52%) e beni industriali (-5,62%). 

Il greggio ha avuto un calo pazzesco: -15,25%.

Il calo, così marcato, è ovviamente il frutto di quanto sta avvenendo ormai da qualche settimana ma che negli ultimi giorni si è ulteriormente intensificato: i governi stanno incrementando sempre più le restrizioni di viaggio in tutto il mondo, la guerra dei prezzi tra Russia e Arabia Saudita pare non risolversi (anzi, i loro piani di incremento produzione rimangono invariati), stime per il futuro sulla crescita più pessimistiche e così via. Il Ministero dell’Energia dell’Arabia Saudita, addirittura, ha incaricato la Saudi Arabian Oil Company di fornire sul mercato 12,3 milioni di barili al giorno di greggio nei prossimi mesi.

Perde valore ogni asset. È la paura? Anche. Ormai siamo in una fase in cui non si può più far cenno solo alla paura però, in quanto le cose cominciano ad essere fortemente concrete. Diciamo che con il lockdown un po’ dappertutto (al momento non in Germania) e in forme più o meno stringenti, le trimestrali che arriveranno nel giro di poco, la scarsa liquidità delle imprese per far fronte ai propri impegni quotidiani (molti non lavorano ma gli impegni devono continuare ad onorarli e in un momento come questo o ti appelli all’intelligenza e all’altruismo del partner oppure devi fare i conti con la realtà e non tirarti indietro) e allora è presumibile che in questo momento si voglia privilegiare la liquidità per la crisi economica che si intravede (se non sappiamo come si evolverà la situazione a livello sanitario non possiamo esserne certi, podarsi che sarà tutta immaginazione ma al momento qui si sta muovendo della sostanza, e che sostanza). Il discorso della liquidità è riscontrabile anche nella performance dell’oro. Parrebbe infatti che non si stia cercando l’investimento ma soltanto la liquidità.

La giornata di ieri è stata poi caratterizzata da una forte domanda di titoli del Tesoro USA. I rendimenti in rapida crescita di buoni del tesoro e titoli tedeschi, punto di riferimento per i prestiti della zona euro, hanno reso i contanti l’unica risorsa priva di rischi, ha dichiarato Ulrich Leuchtmann, responsabile FX e ricerca di materie prime presso la Commerzbank di Francoforte. “Questa non è solo una crisi dei mercati finanziari; è una vera crisi economica e quindi il fatto che ciò richieda risposte fiscali estremamente elevate rende anche più difficili da gestire anche quei soliti rifugi sicuri”, ha affermato Leuchtmann. 

Le stime per la durata del danno si estendono fino all’estate. Il Giappone è già in una recessione, una recessione è imminente in Europa e una recessione USA inizierà nel secondo trimestre, secondo un rapporto di IHS Markit.

L’amministrazione Trump ha chiesto al Congresso di approvare $ 500 miliardi in pagamenti in contanti ai contribuenti in due turni a partire dal 6 aprile e $ 50 miliardi in prestiti garantiti a compagnie aeree statunitensi per far fronte all’impatto dell’epidemia (Boeing aveva dichiarato di essere alla ricerca di ca. 60 miliardi di dollari per sostenere in questo momento tragico l’industria aerospaziale americana). 

Inoltre, proprio in questo momento particolare, Moody’s Analytics stima che il deficit di bilancio degli USA raggiungerà $ 2,1 trilioni quest’anno e $ 1,8 trilioni il prossimo. Gli economisti di JP Morgan proiettano disavanzi di $ 1,7 trilioni quest’anno e $ 1,5 trilioni successivi. La decisione Economics Inc. proietta $ 1,9 trilioni quest’anno e $ 2,5 trilioni il prossimo.

La BCE ha annunciato un nuovo programma di acquisto di obbligazioni da 750 miliardi di euro per combattere il rallentamento dei virus. Acquisterà il debito pubblico e privato dell’Eurozona fino alla fine del 2020 nell’ambito del nuovo programma. Il debito del governo greco sarà ammissibile all’acquisto nell’ambito del nuovo programma. Il Commissario europeo all’economia, Paolo Gentiloni, ha confermato che l’Ue sta discutendo della proposta dei “coronabond” avanzata l’altro giorno dal Premier Giuseppe Conte in occasione della videoconferenza con i leader europeo. Lo ha detto al Tg3, ribadendo che “a una crisi straordinaria serve una risposta con strumenti straordinari”.

Il rallentamento economico sarà duro per le industrie legate ai viaggi, i giochi e la vendita al dettaglio, ha affermato Scott Crowe, capo stratega degli investimenti presso CenterSquare Investment Management di Filadelfia. “Ci sono pochissime industrie in questo momento che possono sostenere un arresto da quattro a otto settimane”. Le aziende stanno posticipando gli investimenti pianificati mentre i direttori aziendali hanno iniziato a pianificare le conseguenze a lungo termine della pandemia di coronavirus. 

Tornando all’Italia, ieri l’ISTAT ha pubblicato tutta una serie di dati sull’industria italiana. Leggerli adesso è veramente strano. Li elenco lo stesso, giusto per darvi un’idea della ripresa a cui dobbiamo, adesso, rinunciare (semmai si fosse confermata nei mesi a venire in condizioni ovviamente normali):

  • nuovi ordinativi industriali italiani a gennaio +1,2% su base mensile, grazie al traino del mercato estero. A livello annuale, invece, l’indice scende dell’1,8%;
  • vendite industriali italiane (mese di gennaio, variazione mese su mese) a +5,30%. Variazione anno su anno +3,8%.

Per chiudere il primo appuntamento, un po’ di notizie flash:

  • le azioni di Tesla sono crollate di oltre il 16%;
  • il gruppo della cosmetica L’Oreal ha comunicato che accelerera’ la produzione di gel idroalcolico nelle prossime settimane per supportare le strutture sanitarie in tutta Europa;
  • Fiat Chrysler e le sigle sindacali hanno raggiunto una intesa per l’utilizzo della Cassa integrazione guadagnai varata dal Governo nel Decreto Cura Italia, per fronteggiare la emergenza Covid-19.

Ci rivediamo domani e vi saluto con questa frase di Don Tonino Bello: “Vi faccio questo augurio. Che anche voi, scrutando i segni, possiate dire così: Resta poco della notte, perché il sole sta già inondando l’orizzonte.”.

PS

Oggi è San Giuseppe e, se potete, oltre al caffè mangiate anche una “zeppola”.

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Scritto da Vincenzo Lettieri

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