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Malan (FI), bene ripresa messe, ora anche le altre confessioni

La Dichiarazione del Senatore di Forza Italia

Lucio Malan, vicecapogruppo vicario dei senatori di Forza Italia, ha dichiarato:

“Il Protocollo tra la Conferenza Episcopale Italiana e il Governo italiano che permetterà la ripresa delle celebrazioni con il popolo è un passo positivo, che per la maggioranza degli italiani porrà fine a una situazione quanto meno anomala e alla intrusione dello Stato che consente, ad esempio, i funerali, ma non le messe. Ora però è urgente trovare la via per non discriminare le altre confessioni e consentire a tutti le medesime condizioni. Ho avuto un colloquio telefonico con il ministro dell’interno Luciana Lamorgese, ringraziandola per avere convocato già martedì scorso un tavolo di lavoro per queste altre realtà.

Ho fatto però presente che presumere un accordo unico che metta insieme tutti, dalle confessioni con intesa alle chiese indipendenti, dal variegato mondo evangelico ai musulmani, con induisti, buddisti, mormoni, ortodossi e così via rischia di prendere tempi lunghissimi. Il ministro ha infatti mostrato disponibilità ad esaminare l’ipotesi di accordi separati, che spero arrivino prestissimo. Sarebbe contro ad ogni principio che dal 18 maggio i fedeli potessero praticare i loro culti o no a seconda della loro confessione: un passo indietro di uno o due secoli. Resta il fatto che sarebbe conforme alla Costituzione stabilire regole uguali per tutti sul distanziamento tra le persone, e sulle altre giuste misure di sicurezza, senza che si debba per forza avere un accordo con il Governo.

I supermercati sono sempre stati aperti, senza bisogno che ciascun gestore firmasse alcunché. E la Costituzione dice chiaro che il fine di religione non può essere causa di speciali limitazioni. Peraltro, la formula dei protocolli rischia di implicare che chi li firma sia responsabile degli atti altrui. Non vorrei che, ove una delle migliaia di parrocchie non rispettasse il protocollo, ci andasse di mezzo il Cardinale Bassetti e che lo stesso accadesse per le altre confessioni molte delle quali non hanno carattere gerarchico.

Non si deve mai dimenticare che i diritti costituzionali appartengono ai singoli cittadini, non sono una concessione dello Stato (e tanto meno dei singoli membri del Governo, per quanto autorevoli), che semmai ha la funzione di difenderli.”

Roma, 8 maggio 2020

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Scritto da Alessandro Iovino

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