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Spread in aumento in vista della riunione UE di domani

La giornata di ieri si è caratterizzata, come prevedibile per via del crollo di lunedì del WTI con scadenza a maggio, per una performance negativa pressoché su tutte le principali piazze mondiali. L’Eurostoxx ha perso il 4,06%, Milano il 3,59%, Francoforte il 4%, il CAC 40 il 3,77%, l’S&P 500 (mentre vi scrivo) il 2,73% e così via.

Il rendimento del BTP a 10 anni è aumentato sino ad arrivare al 2,2% e lo spread è schizzato a 268 mettendo sotto la lente la debolezza del nostro Paese dovuta all’elevato debito pubblico e a qualche malumore in politica in vista della riunione di domani del Consiglio Europeo. In merito ai BTP segnalo che per quelli con scadenza a 5 e 30 anni si è registrato un sostanzioso incremento degli ordini.

Il VIX sta salendo ancora. Ieri è arrivato a 45,78 aumentando del 4,45%. Segnalo il calo del 63% del WTI di giugno che ieri aveva tenuto nonostante il crollo di quello con scadenza a maggio. A tal proposito, il ministro francese dell’economia, Bruno Le Maire ha sottolineato che la caduta verticale dei prezzi del greggio è un rischio per la transizione energetica, i mercati finanziari e i paesi africani. Nel primo caso, il Ministro ha detto che è un rischio in quanto per finanziare le energie rinnovabili servono le entrate del petrolio. Le grandi compagnie petrolifere inoltre sono quotate sul mercato e in esse investono i grandi fondi pensionistici e questo mette a rischio i risparmiatori. Infine Le Maire sottolinea come il 40% circa delle entrate dei paesi africani è legato all’estrazione e commercializzazione del petrolio e dunque in questo momento il 40% delle loro entrate è perduto.

Ieri Conte, al Senato, ha parlato a proposito della riunione UE di domani dicendo che: “la risposta complessiva europea non si è ancora configurata sul piano delle risorse a livello adeguato. È per questa ragione che non potrò accettare un compromesso al ribasso”. “Sono intimamente convinto, parlando di Europa, che o vinceremo tutti o perderemo tutti. Il prossimo incontro europeo a livello di leader non ritengo sarà risolutivo ma farò di tutto perchè già esprima un indirizzo politico chiaro nell’unica direzione ragionevole”.

Sul Paese, il Presidente ha riferito che nel prossimo Dl si metteranno a disposizione non meno di 50 miliardi di euro che, sommati ai precedenti 25 miliardi, porta a 75 miliardi il totale e che verranno usati per le diverse misure che si articoleranno su tre direzioni: “misure di sostegno per la liquidità imprese, la tutela degli asset strategici e misure per il rinvio delle scadenze fiscali”. Ci sarà poi un piano per una progressiva ma ordinata riapertura del motore del Paese, “omogeneo su base nazionale” e comunque tenendo sempre “sotto controllo la curva del contagio in modo da intervenire laddove si innalzi sopra una certa soglia” che sia “reale, commisurata alla recettività delle strutture ospedaliere”. Riaperture dunque a livello nazionale, con una “strategia in cinque punti”, ha chiarito il premier, elencando come primo la necessità di “mantenere e far rispettare distanziamento sociale, promuovere utilizzo diffuso di dispositivi di protezione individuale fino a quando non disponibili terapia e vaccino”.

In merito al MES, Conte ha detto ancora che non lo reputa lo strumento ideale, per via della sua natura legata a “forti condizionalità macroeconomiche” che oggi sono “inaccettabili data la natura della crisi”. Ha però chiarito che spetterà al Parlamento “l’ultima parola”, ma che occorre soprattutto evitare che il dibattito divida “l’Italia in opposte tifoserie”. L’Italia appoggia “la proposta francese che legherebbe il Recovery Fund a un veicolo costruito ad hoc, in grado di emettere strumenti di debito comune e di erogare fondi ai Paesi membri”, “avendo però chiesto di integrarla nella sua originaria formulazione, in modo da rispondere più puntualmente e ampiamente ai requisiti che riteniamo imprescindibili”.

Spostiamoci negli USA.

A marzo, le vendite di case esistenti hanno registrato un calo dell’8,5% secondo quanto comunicato dall’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR), dopo il -6,3% riportato a febbraio dato rivisto da 6,5%). Sono state vendute 5,27 milioni di unità rispetto ai 5,76 milioni rivisti di febbraio (5,77 milioni la prima lettura) e contro i 5,30 milioni indicati dal consensus.

Ecco le notizie flash di quest’oggi prima di concludere:

  • Kering, le vendite nel primo trimestre sono in calo, Gucci brand più colpito;
  • Alibaba dona all’OMS 100 milioni di mascherine, un milione di test e un milione di respiratori;
  • L’Irlanda stima un calo del PIL del 10,5% e un aumento della disoccupazione;
  • Singapore prolunga il lockdown fino a giugno per via dei casi in aumento.

Buona Tazzulella!

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Scritto da Vincenzo Lettieri

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