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Tensioni e dramma. Sportelli e petrolio

Due parole per sintetizzare la giornata di ieri: tensione e dramma.

Cominciamo con la prima, tensione.

Come riportato da Reuters, il sindacato bancario Fabi ha rilevato che, nel primo giorno di effettiva applicazione del “decreto liquidità”, le banche italiane sono state sommerse da richieste di prestiti fino a 25.000 euro registrando rallentamenti nelle operazioni e casi di tensione fra clienti e personale bancario come ad Alghero dove è stata trovata, presso una filiale di Intesa Sanpaolo, una scatola di cartone all’interno della quale vi erano una tanica di benzina e un proiettile calibro 12. I carabinieri parlano di atto intimidatorio.

Pertanto, la tensione sociale inizia a salire.

Collegabile a questa situazione ma in un contesto completamente differente, Bper ieri ha detto che “alcuni settori verranno colpiti in modo pesante, sia dalle restrizioni che dai nuovi modelli di comportamento e di consumo, e questo comporterà un peggioramento della qualità del credito ed un incremento del tasso di default per il sistema bancario con conseguente pressione sulla redditività.

Spostiamoci verso le materie prime per identificare i contorni del dramma.

Quella di ieri sarà ricordata nei prossimi decenni come la giornata in cui si è registrato il tonfo storico del petrolio West Texas Intermediate (Wti). Alla base di questo incredibile crollo vi è l’effetto combinato di alcuni gravi problemi tecnici sulla mancanza di spazio materiale dove stoccarlo, l’avvicinarsi della scadenza dei futures in prima consegna e il pesante squilibrio tra domanda e offerta che la pandemia da Coronavirus, e i blocchi alle attività volti a limitarne la diffusione, hanno creato sul mercato. I futures in scadenza a giugno calano a loro volta pesantemente, ma restano a livelli più ragionevoli. Il mercato si trova in una situazione di “contango” molto ampia.

Vedremo cosa accadrà oggi.

Gli esperti di S&P, in un rapporto pubblicato ieri, hanno previsto che l’eurozona riuscirà a recuperare entro la fine del 2021 solo due terzi circa del prodotto interno lordo perso durante questa crisi e per tornare al trend di crescita normale occorrerà attendere il 2023.

Un po’ di notizie flash prima di lasciarvi al caffè:

  • Il Presidente designato di Confindustria, Carlo Bonomi, rilancia il tema dei debiti della PA e propone che “lo Stato paghi i propri debiti nei confronti delle imprese”, oppure dia alle aziende la “possibilità di compensare i debiti con i crediti”;
  • ‘Metteremo a disposizione tre miliardi di euro per un grande piano per gli investimenti’. Cosi’ il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana;
  • Il settore fieristico invoca il sostegno del governo;
  • L’estate 2020, qualora dovesse esserci in termini di vacanze, potrebbe essere la più “salata” di sempre per le tasche degli italiani causa covid 19.

Buona giornata!

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Scritto da Vincenzo Lettieri

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