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Si vede l’onda, diamoci da fare!

Dopo l’esaltazione del lunedì, ci troviamo a fare i conti con un martedì sicuramente meno tonico a causa dei dati macroeconomici non particolarmente esaltanti (anzi!) che hanno sorpreso più di qualcuno in Europa. Sia chiaro, la sorpresa non riguarda il segno – o + che identificano una decrescita o crescita (in questo caso parliamo di decrescita) ma piuttosto l’entità del calo, più pesante rispetto a quello inizialmente stimato.

La Commissione Europea, infatti, ha pubblicato le Previsioni Economiche dell’estate che raccontano di un effetto pesantissimo della crisi Covid sull’economia dell’eurozona che si contrarrà dell’8,7% nel 2020 con un rimbalzo del 6,1% nel 2021.

Particolarmente negativa la situazione in Italia che si attesta come il Paese con il peggior calo nell’Unione nel 2020 a quota -11,2% nel 2020 e una crescita al 6,1% nel 2021. Insieme al calo italiano, si segnala, come peggiore, quello spagnolo (-10,9%) e francese (-10,6%).

Secondo la Commissione, ciò che pesa maggiormente è stato anzitutto un lockdown che è durato molto a lungo. Se questo rappresenta, da un lato, un effetto negativo, dall’altro saremmo orientati a immaginare che il peggio sia alle nostre spalle (seconda ondata permettendo!) visto che da maggio siamo rientrati quasi tutti in operatività.

Il Presidente Conte, commentando in conferenza stampa questi dati, ha riferito che “Il calo del Pil purtroppo e’ significativo. Lo avevamo previsto, tutte le stime anche internazionali lo configuravano. Non dobbiamo farci spaventare adesso dal calo del Pil: il problema e’ la capacita’ del Paese di esprimere un colpo di reni e affrontare con terapia d’urto il rilancio. E’ di questo che dobbiamo preoccuparci”.

Non finisce qui.

L’OCSE ieri ha affermato, nel suo Employment Outlook, che ci sarà un aumento record della disoccupazione in Italia che dovrebbe raggiungere il 12,4% a fine 2020, “cancellando quattro anni di lenti miglioramenti”.

Aspettate. Ancora un po’. Dobbiamo avere contezza della negatività per impostare la forza da mettere nella reazione. Ricordatevelo.

La direttrice del Centro Studi di Assolombarda, durante il webinar sull’aggiornamento annuale del portale Investire sul Territorio, sviluppato con la collaborazione di Nomisma e della Camera di Commercio di Milano, Monza e Brianza, Lodi, ha riferito che la produzione industriale in Lombardia e’ crollata a ritmi senza precedenti in marzo (-35%, contro il -29% nazionale) e aprile (-45%, contro il -43% nazionale), per poi avviare un progressivo recupero in maggio (-30%, 5 punti piu’ del dato nazionale) e giugno (-21%).

Sempre in occasione del webinar appena menzionato, Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma, ha riferito che durante l’emergenza e’ salita dal 4,3% all’11,9% la percentuale di famiglie che hanno accumulato ritardi nel pagare le rate del mutuo e dal 9,6% al 24% quella di chi e’ in ritardo con l’affitto.

Spostiamoci un po’ dall’Italia.

In Francia, Hsbc France tagliera’ 235 su 678 posti di lavoro nella sua divisione di investment banking, ovvero un terzo della forza lavoro. Lunedì, infatti, il management della società ha presentato ai rappresentanti del personale un piano di salvataggio che include in parte uscite volontarie in parte licenziamenti per motivi economici. Il gruppo britannico Hsbc aveva annunciato a giugno che avrebbe rilanciato il piano di ristrutturazione che prevede 35.000 tagli di posti di lavoro nel mondo su 235.000, dopo averlo sospeso per un certo periodo durante la pandemia di Covid-19.

Qualche nodo comincia a venire al pettine.

Siamo pronti.

Buona giornata e buon caffè!

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Scritto da Vincenzo Lettieri

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