Dopo un’estate bizzarra che ha comunque regalato, a prescindere dal fatto che siate stati o meno in vacanza, al nostro corpo e alla nostra mente pochi momenti di allentamento dalle tensioni quotidiane, eccoci di nuovo qui, pronti a riprendere insieme il racconto sulle vicende economico-finanziarie della giornata sulle principali piazze del mondo.
La giornata di ieri è cominciata con l’Istat che ha sostanzialmente confermato il brusco calo del PIL del nostro Paese nel 2° trimestre dovuto, ovviamente, alle misure restrittive predisposte dal Governo e da cui abbiamo cominciato lentamente ad allontanarci soltanto da fine maggio.
Nello specifico, i dati indicano una diminuzione del PIL del 12,8% su trimestre, che si confronta con il -12,4% della stima preliminare, e del 17,7% su anno, più accentuata del -17,3% preliminare. Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in diminuzione, con cali dell’8,7% per i consumi finali nazionali e del 14,9% per gli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono diminuite, rispettivamente, del 20,5% e del 26,4%.
Si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi: agricoltura (-3,7%), industria (-20,2%) e servizi (-11%).
In Lombardia, secondo Confcommercio, nell’anno in corso si avrà una perdita di consumi per 22,6 miliardi, il dato piu’ alto, in valori assoluti, a livello nazionale. Il settore alberghiero nelle città lombarde, secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, non ha praticamente avviato la stagione, registrando cali di fatturato dell’80%, e anche le prospettive per settembre, con prenotazioni intorno al 10%, “sono molto preoccupanti”.
In Cina l’economia comincia ad accelerare in maniera convinta grazie soprattutto alla crescita del settore manifatturiero e dei servizi. Secondo i dati forniti dal National Bureau of Statistics, infatti, il PMI composito si è rafforzato a 54,5 punti dai 54,1 del mese precedente, consolidando oltre la soglia chiave dei 50 punti, dalla quale scatta l’espansione dell’attività. L’ascesa è stata determinata dal rafforzamento del PMI dei servizi, salito a 55,2 punti dai 54,2 precedenti, mentre il PMI manifatturiero è sceso a 51 punti dai 51,1 precedenti e rispetto ai 51,2 del consensus, ma resta in zona espansione.
Stamani nessun flash particolare.
Buon caffè e buona giornata!
A domani!
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