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Lockdown, aspettative e la Panda che non riparte

La parola lockdown riporta ormai la mente a ricordi che sembrano lontani e, speriamo, andati per sempre. I Paesi (moltissimi) hanno completamente allentato le misure restrittive imposte a marzo, soprattutto con riguardo alla mobilità della popolazione. Le attività produttive e commerciali sono state tutte riavviate. La gente è tornata per strada, va a mangiare la pizza e i più fortunati stanno già prenotando le vacanze.

La fiducia aumenta leggermente e i mercati continuano a segnare performance strabilianti e sovraccaricate di aspettative.

Ieri in Italia (+3,54%) è uscito il dato PMI Composito: 33,9 contro 10,9 precedente. Non male per essere un dato negativo. L’indice dei direttori degli acquisti dei servizi ha segnato 28,9 contro 10,8 precedente e il 26,5 del consensus. Anche qui, medesima cosa.

Non basta.

Tasso mensile di disoccupazione, sempre in Italia: 6,3% contro l’8% precedente e il 9,5% previsto. Si tratta di numeri non banali e positivi soprattutto se messi in confronto con quelli degli altri Paesi che sono andati bene sul PMI ma male sulla disoccupazione (si veda la Germania: 6,3% di disoccupazione contro 5,8% e il 6,2% previsto).

Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane.

Intanto, per l’Italia, il ricorso al MES sarebbe assolutamente conveniente dal punto di vista dei costi, rispetto all’emissione di bond nazionali, visto che si applicherà un tasso negativo pari a -0,07%. Tema interessante.

Continuano i problemi nell’automotive e stavolta arrivano da FCA e riguardano la Panda la cui produzione è al momento rinviata. Su questo tema si è espresso il segretario generale Fim-Cisl, Bentivogli, che ha detto: “Il ritardo della ripartenza della produzione della Panda non e’ un bel segnale ed e’ la conferma della crisi dell’automotive. La fine del lockdown non porta, tra i primi acquisti, la sostituzione della propria automobile e vi sono migliaia di auto di stock ancora invendute. Ci auguriamo che nella seconda meta’ di giugno avvenga la ripartenza della produzione della Panda e il lavoro per i 4.485 lavoratori di Pomigliano. Tutte le case europee (e non solo) stanno ricevendo prestiti condizionati ma queste misure sono accompagnate dagli incentivi alla rottamazione. In Italia, il 40% degli autoveicoli sono di classe emissiva antecedente alla euro4 e cio’ determina uno dei parchi auto piu’ vecchi e inquinanti. Sostenere la transizione all’ elettrico e nell’immediato rinnovare il parco auto italiano sono misure da implementare in modo imminente’.

Vedremo.

Per ora buona giornata e buon caffè!

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Scritto da Vincenzo Lettieri

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