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Si parte male con i PMI e le elezioni olandesi stanno già facendo danni

Il mese di maggio non è cominciato bene sui mercati. L’Eurostoxx ieri ha perso il 3,81%, Milano il 3,31%, Parigi il 4,40% attestandosi come la piazza con la peggiore performance della giornata.

Negli Stati Uniti, mentre vi scrivo (sono le 19.50), la situazione è più o meno “tranquilla”, nessun movimento brusco da segnalare. Tokyo -2,84% e Shanghai +1,33%.

Sull’obbligazionario la giornata è partita davvero male con lo spread schizzato in apertura a 239 per poi scendere al valore in tabella (230) verso la chiusura.

In Italia, segnaliamo la performance negativa di tutti i comparti: petrolio e gas naturale (-4,75%), chimica (-3,12%), materie prime (-5,50%), edilizia (-2,85%), prodotti e servizi industriali (-4,07%), automotive e componentistica (-0,96%), alimentari (-2,87%), moda e prodotti per la casa (-3,79%), salute (-0,39%), commercio (-3,32%), media (-2,37%), servizi finanziari (-4,18%), tecnologia (-5,10%) e così via.

È stata, quella di ieri, la giornata dei PMI manifatturieri per diversi Paesi: Spagna (30,8 vs 45,7), Italia (31,1 vs 40,3), Francia (31,5 vs 43,2), Germania (34,5 vs 45,4), Europa (33,4 vs 44,5). Negli USA, poi, è uscito il dato di marzo degli ordinativi alle fabbriche statunitensi: -10,3% rispetto al precedente -0,1% di aprile (ricordiamo che nel Paese il lockdown è iniziato il 20 marzo).

Il Ministero dell’Economia ha reso noto che nei primi quattro mesi dell’anno, il fabbisogno del settore statale è stato di 48,8 miliardi, in aumento di circa 17 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel solo mese di aprile inoltre, il fabbisogno è stato di 17,9 miliardi, in aumento di circa 15 nel confronto con lo stesso mese dell’anno scorso (2,9). Ovviamente i motivi sono da ricondurre alla forte contrazione delle entrate fiscali e ai maggiori pagamenti dell’Inps di queste settimane. La spesa per interessi sui titoli di Stato, invece, presenta un leggero aumento di circa 200 milioni.

In Europa, in merito al Mes, l’Olanda ha posto quattro condizioni per l’accesso. Anzitutto, come noto, l’obiettivo del finanziamento deve essere ricondotto a spese sanitarie dirette e indirette. E fin qui potremmo anche essere d’accordo.

Inoltre, non dovrebbe superare il 2% del Pil del Paese che vi accede (per l’Italia si tratterebbe quindi di 36 miliardi, ma di che stiamo parlando?) e l’analisi sui rischi di stabilità finanziaria deve essere fatta dalla Commissione.  

Infine la durata della linea di credito: per l’Olanda deve durare quanto la crisi del coronavirus e una volta ottenuto il credito questo deve essere rimborsato in tempi veloci.

Capisco che ci avviciniamo alle elezioni nel Paese, ma spararle così grosse è davvero brutto e si corre il rischio di mostrare di non aver capito nulla o semplicemente che si vuole il male di alcuni Paesi o dell’intera Europa il che poi avrebbe conseguenze negative anche sull’Olanda stessa.

Ieri Ferrari si è presentata agli analisti con un utile netto in calo dell’8% nel primo trimestre 2020 a 166 milioni di euro e ricavi netti stabili a 932 milioni. Le vetture consegnate hanno raggiunto le 2.738 unità, con un incremento di 128 o del 4,9% rispetto all’anno precedente.

Quest’oggi nessuna notizia flash degna di nota.

A domani e buona tazzulella!

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Scritto da Vincenzo Lettieri

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