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Too much money chasing too few goods

L’ultima settimana ha visto nel ruolo di protagonista la Federal Reserve che ha confermato per gli Stati Uniti una stima di crescita economica per l’anno in corso pari al 6,5% e di non rialzare i tassi d’interesse prima del 2024.

Ci troviamo in un momento in cui la preoccupazione non è legata soltanto al virus ma, da un punto di vista economico più generale, anche e soprattutto all’inflazione che sta divenendo uno dei principali fattori di rischio per gli investitori.

Powell, presidente della Fed, prevede per fine anno un’inflazione al 2,4% e si dice, a parole e fatti, non preoccupato delle attuali circostanze inflazionistiche considerandole il frutto dei tempi a tal punto da dare conferma di proseguire con l’acquisto di 120 miliardi di bond al mese.

Non solo la Fed, ma anche la Bce ha deciso di continuare a sostenere l’economia ponendo le basi per una ripresa vigorosa senza preoccuparsi, al momento, più di tanto dell’inflazione.

Se gli americani, sul piano monetario, stanno immettendo tantissima liquidità nel mercato, gli europei non sono da meno. Se facciamo due conti veloci, in un solo anno la banca centrale europea ha immesso nell’economia circa 3.300 miliardi di liquidità: 2.080 miliardi di prestiti mirati Tltro, compresi i 330 miliardi assegnati in settimana, e 900 miliardi di acquisto titoli, giusto per citare le “partite più grosse”.

Tuttavia, il continuo aumento delle aspettative d’inflazione sia in Europa che negli Usa ha portato a una forte rotazione nel settore obbligazionario, che ha penalizzato i bond a lungo termine favorendo in termini relativi la parte bassa della curva.

In Italia, Mario Draghi ha illustrato nel corso della sua prima conferenza stampa il decreto Sostegni da 32 miliardi di euro. Nonostante il motto “più soldi a tutti e il più in fretta possibile”, nella popolazione ci sono malumori condivisi per via dell’entità delle misure ma, stando alle parole del Presidente del Consiglio, di più non si poteva fare.

È notizia di un paio di giorni fa che i banchieri junior di Goldman Sachs si siano lamentati delle settimane lavorative di 100 ore, dicendo che stanno danneggiando la loro salute mentale (hanno persino creato il loro grafico).

Volkswagen ha presentato la sua visione per essere il principale produttore di veicoli elettrici e gli investitori l’hanno apprezzata. È un elemento importante da considerare nella corsa ad essere leader nella produzione di veicoli elettrici e Tesla più di tutte ne dovrà tener conto.

Buona domenica e buon caffè!

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Scritto da Vincenzo Lettieri

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